Un invito forte e deciso a votare per il “no” in occasione del referendum sulla Costituzione del 25 e 26 giugno è venuto oggi dal presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, nel corso dei lavori dell’attivo unitario dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil riunito per discutere proprio “Le ragioni del no alla cancellazione della Costituzione repubblicana”. “Sono d’accordo con chi sostiene che bisogna vincere la stanchezza e la distrazione politica – ha affermato De Franciscis –. La posta in gioco è troppo alta, il Sud deve mobilitarsi per opporre la sua resistenza al prezzo che la Casa delle Libertà ha inteso pagare all’alleato Bossi”.
De Franciscis ha parlato della riforma proposta dalle forze del governo uscente come del “tradimento del patto civile tra gli italiani scritto nel ‘48”. “Per questo – ha aggiunto – dobbiamo motivare a votare no anche coloro che pur riconoscendosi nel centrodestra pensano come noi che questa riforma sia una sciagura”. Entrando nel merito del quesito referendario, De Franciscis ha poi rilevato che il rischio che si corre “sta nella paralisi dell’attività parlamentare: il Senato federale previsto dalla riforma – ha infatti spiegato – si configura come una pagliacciata mentre il trasferimento a Regioni ed Enti locali della esclusiva di legiferare su sanità, scuola e polizia locale rappresenta il venir meno a quei vincoli di sussidarietà su cui fondava la Costituzione del ’48. Le aree ricche del nostro Paese saranno sempre più ricche e dotate di servizi di standard europeo, quelle più povere condannate all’arretratezza”. Da qui l’invito finale alla massiccia mobilitazione e alla partecipazione, venerdì 23 giugno a Napoli, alla manifestazione di piazza del Plebiscito indetta dal presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.(15 giugno 2006-18:55)
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