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CENTRALE DEL GARIGLIANO: UNA BRUTTA...SCORIA


Centrale Nucleare del Garigliano: una brutta “scoria”! “E’ severamente vietata la raccolta delle pigne”- Questo il contenuto di una targhetta, fissata sul tronco di un pino, delle campagne di Sessa Aurunca, letta (senza alcun commento) nel corso della trasmissione “La Radio a Colori”, che ha scatenato un vero pandemonio. I fatti: martedì, 14 ottobre, la trasmissione di Oliviero Beha, dedica la puntata del giorno, alla centrale nucleare del Garigliano- nel mirino la questione sanitaria, da anni invocata inutilmente dagli abitanti del comprensorio casertano e sud pontino. Trenta minuti, utili per capire, come stanno realmente le cose- parlare di eventuali correlazioni, tra incremento tumori e presenza della centrale. Alla fine della puntata, il “calderone” scoppia, e la redazione del programma di RadioUnoRai, è surclassata dall’arrivo di centinaia di telefonate. In realtà il divieto raccolta pigne, che era stato evidenziato, solo per la sua curiosa scritta e non per bollare le pigne “radioattive”- dallo scrivente- giornalista inviato dalla Rai a Sessa Aurunca, mandava su tutte le furie i dirigenti della Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), che seppure invitati anticipatamente, avevano preferito non intervenire in trasmissione. La questione vigilanza del sito, leggermente toccata, provocava altra scossa sismica. A completare l’opera, il Presidente del Comitato per la Salute Pubblica, avv. Marcantonio Tibaldi, una vita a denunciare l’enorme fattore di rischio, per la presenza della centrale: dati Istat allarmanti, alla mano (44,28%, morti per tumori e leucemie, zona limitrofa Garigliano). Con gli interventi in trasmissione del servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl di Latina, dott.Giuseppe Ciarlo e del dirigente medico del Servizio Epidemiologia e Prevenzione Asl Caserta 2, il vulcanico Beha, coadiuvato dall’incalzante e tenace Dario Quarta, scopriva un’amara verità: delle indagini epidemiologiche, invocate per anni dai vari comitati, solo qualche piccolissima ma indefinita traccia d’avvio. Polemiche e veleni inarrestabili. Il 16 e 17 ottobre, ancora due trasmissioni dedicate alla centrale, con iniziale e “terapeutica”rettifica della “scivolata sulle pigne” e distanza varco, a seguire l’approfondimento dell’aspetto epidemiologico e la messa in sicurezza delle scorie radioattive, in quattro nuovi capannoni, che la Sogin ha intenzione di costruire nel sito, manufatti, che per l’alta volumetria (41 mila metri cubi) - preoccupano la popolazione del comprensorio, con il sospetto che il tutto servirà a costruire la pattumiera nazionale delle scorie nucleari. Questi gli intervenuti nella tre giorni radiofonica: Ugo Spezia, responsabile dell’area comunicazione della Sogin; l’avvocato Marcantonio Tibaldi del Comitato Salute Pubblica; Enzo Tiezzi, docente di Chimica Fisica presso facoltà di Scienze dell’Università di Siena; Prof. Mauro Cristaldi, docente di anatomia comparata, Università “La Sapienza”; Elio Meschinelli, sindaco di Sessa Aurunca; Giampiero Forte, sindaco di Castelforte, il responsabile di Lega Ambiente di Sessa Aurunca, Giulia Casella, a curare i collegamenti da Sessa Aurunca, Serena Rosella, redattrice centrale del programma di Beha e Giuseppe Sangiovanni, nelle vesti di inviato (14 ottobre). Quattro giorni, tre trasmissioni dedicate alla centrale. Il caso sembra tutt’altro che chiuso, a giudicare dalle parole di Oliviero Beha, che nei prossimi giorni, potrebbe dedicare altre puntate alla brutta “scoria” della centrale: alla ricerca dei dati epidemiologici annunciati da Sogin- tutt’altro che noti ai sindaci del “cratere”, ai comitati, ai redattori del programma, che continueranno imperterriti a chiederli all’Enea, Apat e Sogin. E la soap-continua.

 
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