Ci sono anche riferimenti al ministro della Giustizia Clemente Mastella, al governatore Antonio Bassolino e al sindaco di Napoli, Rosa Iervolino, nella lettera di minacce contenente un proiettile giunta al presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, moglie del guardasigilli. Iervolino e Bassolino sono definiti "traditori", mentre a Mastella si dice che "ha sbagliato a inviare gli ispettori nella procura di Napoli", decisione assunta dal ministro in seguito alla scarcerazione per un vizio di forma del figlio del boss Paolo Di Lauro. "I magistrati sono cosa nostra", scrive ancora l'anonimo. Nella lettera si minaccia un non meglio precisato "esponente politico regionale" di "cadere sotto il fuoco della nuova famiglia organizzata e della nuove Brigate rosse napoletane"; si minaccia inoltre l'invio di pacchi bomba a Comune, Regione e sedi di partito se il presidente Lonardo non si dimetterà entro 15 giorni dalla guida del Consiglio regionale. Il "tradimento" di cui si parla in riferimento a Bassolino e Iervolino è riferito ai blitz delle forze dell'ordine nel quartiere Scampia: "Ci era stato assicurato che non ne sarebbero avvenuti in campagna elettorale". Nella busta, oltre ad un proiettile, è stata trovata anche della polvere da sparo. Nel testo si fa infine riferimento a lettere minatorie inviate nei giorni scorsi ai quotidiani "Il Mattino" e "Cronache di Napoli".(13 giugno 2006-20:15)