Si è trattato di un Consiglio comunale, quello convocato dal presidente del Consiglio, Mario Iodice, molto partecipato in considerazione di un manifesto fatto affiggere dalla minoranza, il giorno precedente la riunione sul delicato e complesso tema del Bilancio: un argomento spesso cavilloso e labirintoso che poco o niente si addice ai non addetti ai lavori. Una riunione, per giunta, che ha visto l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione poco prima della fine dei lavori. Il manifesto, una lettera aperta ai cittadini, intendeva evidenziare gli “artifici contabili di un falso bilancio”, parlando di “entrate fittizie” e di “aumento delle tasse”, argomenti che sono stati ripresi dall’uno e dall’altro schieramento in consiglio comunale con slancio diversificato. Disquisizioni ed approfondimenti minuziosi che hanno lasciato i numerosi cittadini presenti, fuori dai significati fondamentali del complesso discorso Bilancio, assistendo a volte come effetto scenico, solo ad un duro scontro in consiglio comunale, tra maggioranza e minoranza. Un dibattito senza capovolgimenti di scena che ha visto approvare unanimamente il documento finanziario con l’astensione della minoranza che argomentava il voto anche con l’assenza di una valutazione tecnica ma politica. Un documento finanziario che come ha sottolineato l’assessore alle Finanze, Gennaro Martone, si presenta certo e veritiero, in cui si è deciso di non riconoscere i debiti fuori bilancio della passata gestione amministrativa e del calo commissariale: un Bilancio che ha tutte le certificazioni dell’Ufficio Ragioneria e dei Revisori dei Conti. Portico, perciò, può stare tranquilla! Il sindaco, Carlo Piccirillo, nell’invitare la minoranza ad una opposizione costruttiva e ben documentata, ha puntualizzato carte alla mano tutti i passaggi amministrativi e le incidenze sul documento finanziario, soffermandosi su vari punti del manifesto disconoscendoli in toto. Il sindaco Piccirillo nello smentire poi un aumento delle tasse, invece uguali a quelle dell’anno precedente, ha annunciato di ricorrere al Prefetto per le menzogne che sono state riportare nel manifesto. (13 giugno 2006-06:53)