L'ondata di siccità che sta colpendo
l'Italia e in particolare il nord non accenna a passare. Ecco,
regione per regione, la mappa della grande sete:
VALLE D'AOSTA: Negli invasi c'é una disponibilità idrica
inferiore del 20-30% rispetto al 2002, ma non c'é emergenza.
Gli acquedotti dei 74 comuni della Valle erogano regolarmente
acqua e anche gli impianti di irrigazione sono a pieno regime.
PIEMONTE: Il Po è 3 metri sotto la media stagionale. Ridotti
a pietraie i torrenti Gesso, Stura, Varaita, Ellero, Belbo. Le
acque delle risaie sono ridotte del 50% ed è ridotta del 40% la
produzione di soia. Quella di ortaggi è dimezzata. Sotto quota
i 2 bacini idroelettrici di Entracque e di Ceresole.
LOMBARDIA: C'é una settimana di autonomia: l'acqua nei
grandi laghi continua a calare inesorabilmente e fra una
settimana arriverà al livello minimo fissato dai Consorzi. E'
al 60% il bacino di Ossola e al 70 quelli della bergamasca
mentre non si conosce il livello di quelli in Valtellina. Oggi
intanto nuovo minimo storico per il Po, a -7,61 cm a Cremona.
TRENTINO: La situazione non è ancora grave. La mancanza di
piogge però sta provocando problemi per la fornitura del
foraggio per gli allevamenti. La prima falciatura dell'erba è
stata insufficiente e la seconda non ha potuto essere fatta.
VENETO: Fiumi ed invasi restano boccheggianti nonostante sia
arrivata un pò di pioggia. I fiumi dell'alto Adriatico hanno
riserve per 10 giorni e il Po continua a calare (la portata è
sotto i 350 metri cubi/secondo). Funziona al 50% la centrale di
Porto Tolle. Stimata una perdita dei raccolti del 30-40%.
FRIULI V.G.: Rischio razionamento acqua per l'agricoltura. Il
limite di rilascio d' acqua è già stato portato da 4,7 a 2,2
metri cubi d' acqua al secondo. A destare preoccupazione sono il
Tagliamento e il lago di Barcis, che ha autonomia per 10 giorni.
LIGURIA: Non c'é allarme e le scorte sono sufficienti per 45
giorni. Si stanno predisponendo piani per un'eventuale emergenza
e già da oggi è stata interrotta l' erogazione idrica dall'
invaso del Brugneto per il piacentino.
EMILIA ROMAGNA: Ancora emergenza nonostante le brevi piogge.
Nel ferrarese la portata del Po è di 328 mc/secondo, il livello
idrometrico è a -6,93 metri, a 15 cm dal minimo storico. La
diga di Ridracoli (serve la Romagna), ha 22 milioni di mc e l'
acqua per usi idro-potabili è assicurata per tutto agosto. Nel
bolognese situazione non grave: i bacini di Suviana e Brasimone,
che alimentano il Setta, hanno una buona portata.
TOSCANA: Stato d'attenzione ma non allarme. Invasi in grado
di far fronte alla siccità. La Val di Cornia, la Val di Cecina,
alcune aree del pistoiese e dell' aretino sono in sofferenza.
Prevista una perdita del 30% della produzione di grano.
UMBRIA: Potrebbe diventare difficile la situazione nel centro
e nel sud. Va meglio al nord, grazie al Tevere alimentato dall'
invaso di Montedoglio, e nel ternano, dove il Nera continua ad
avere una buona portata. Timori per il Trasimeno.
MARCHE: Non c'é allarme rosso ma preoccupazione. Le falde
tengono e non sono segnalati abbassamenti nei livelli degli
invasi. Molte le ordinanze dei sindaci per razionalizzare l' uso
dell' acqua a scopo precauzionale.
LAZIO: Produzione di grano dimezzata. In pericolo uva, kiwi,
nocciole,pomodori e olive, che potrebbero crollare del 30-40 per
cento. Foraggio diminuito del 50% con sofferenze per allevamenti
e produzione del latte. E' sceso il livello dei laghi di Albano,
Nemi, Castelgandolfo e Bolsena ed anche il livello dell'
acquedotto Simbrivio (che serve una sessantina di comuni).
ABRUZZO: Problemi per l'agricoltura, soprattutto nel Fucino,
dove i danni ammontano al 40% della produzione. Allarme anche
per gli invasi, che si stanno svuotando. Infine il 57%
dell'acqua potabile è persa a causa dello stato delle condotte.
MOLISE: Situazione difficile soprattutto per l'agricoltura,
dovuta alla scarsità di piogge. Per ora non c'é emergenza.
CAMPANIA: Nessun problema al momento ma potrebbero esserci
difficoltà per le produzioni di vino ed olio se non piovesse
entro 15 giorni. In calo i livelli dei fiumi Calore e Sabato nel
Sannio. A Salerno, Avellino, Caserta e nel napoletano la portata
delle sorgenti scongiura crisi immediate.
PUGLIA: Grazie alle abbondanti piogge invernali non c'é
rischio siccità e i due principali invasi sono pieni. La
questione acqua rimane un problema in quanto la maggior parte
arriva dalla Basilicata e tra le due regioni è in corso una
guerra sul prezzo che non sembra destinata a risolversi presto.
BASILICATA: Disponibili nei sei invasi che alimentano la
regione e la Puglia oltre 430 milioni di metri cubi di acqua. Le
nevicate di aprile e le temperature elevate di maggio-giugno,
hanno però causato gravi danni alle colture di grano: si stima
che la produzione di quello duro sia dimezzata rispetto al 2002
CALABRIA: Non ci sono problemi idrici e i livelli di accumulo
degli invasi naturali e artificiali sono conformi alla legge.
Nessun pericolo di crisi, neanche per i mesi futuri.
SICILIA: Le riserve idriche sono aumentate più del 100%
rispetto al 2002, quando gli invasi fecero registrare il minimo
storico. L' emergenza siccità non può certo dirsi scongiurata.
I razionamenti proseguono infatti in quasi tutte le province.
SARDEGNA: Per la prima volta dopo anni situazione tranquilla.
Nei bacini, grazie alle piogge invernali e primaverili, vi sono
riserve per oltre un miliardo di metri cubi. Nonostante ciò,
per l'agricoltura permangono i problemi.
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