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TANGENTI A FUNZIONARI ANAS:SOTTO PROCESSO IMPRENDITORE DI CASERTA. NUOVI GIUDICI


Cambia il collegio del tribunale ma non il giudizio di validità sulla perizia eseguita in incidente probatorio, nel processo ad Ancona per presunte tangenti pagate, tra il 1998 e il 1999, a funzionari marchigiani dell' Anas in appalti per la manutenzione della statale 76 della Vallesina. Oggi il collegio giudicante, presieduto ora da Mario Vincenzo D' Aprile, ha respinto l' eccezione di nullità riproposta dalle difese. In particolare venivano contestate sia le modalità, sia la carenza di contraddittorio con gli indagati, a causa di omesse notifiche, nelle operazioni svolte dai periti palermitani Lorenzo Caramma e Carmelo Castronovo. Argomentazioni respinte dai giudici che hanno acquisito anche i verbali delle testimonianze rese dai consulenti dell' accusa Michele Pierri e Giancarlo Spinsanti. Il tribunale si è invece riservato di decidere sull' ulteriore eccezione difensiva di inutilizzabilità della perizia. Nella prossima udienza del 29 giugno, oltre all' ultimo testimone chiamato dal procuratore della Repubblica Vincenzo Luzi, verranno sentiti gli imputati. A giudizio per accuse che vanno dal concorso in corruzione al falso ideologico, sono il costruttore e appaltatore casertano Raffaele Campanile (che deve rispondere anche di truffa), l' ex capo compartimento Anas Marche, ora in pensione, Benito Gastone Brandi, il suo predecessore Benito Di Giacomo, il direttore dei lavori Fabio Sgarrella e i geometri contabilizzatori Roberto e Giovanni Mazzocco. E' in fase preliminare il procedimento parallelo, per gli stessi reati, a carico di Giulio Gubitosi, ex braccio destro di Campanile e collaboratore di giustizia, già condannato a un anno e quattro mesi di reclusione e 1.800 euro di multa per truffa ai danni del Comune di Jesi. Sono costituiti parte civile l' Anas e il Comune di Jesi. Tutti gli imputati respingono la tesi accusatoria secondo cui, con la compiacenza dei funzionari imputati, l' impresa di Campanile avrebbe risparmiato sui materiali (asfalto meno spesso del previsto, palizzate di sostegno più corte, prodotti scadenti) e ottenuto ingiustificate sospensioni dei lavori, senza applicazione di penali. La perizia conferma l' impalcatura accuatoria ma le difesa oppongono altrettante consulenze tecniche di contrario avviso sui fatti contestati. (7 giugno 2006-22:10)

 
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