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TEVEOLA (CASERTA): PASTA E ABBIGLIAMENTO DI LUSSO, ARRESTO E SEQUESTRO QUOTE


Teverola (Caserta) - Bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale: con queste accuse l'imprenditore Antimo Palma, titolare dell'omonimo polo industriale operante nel settore alimentare tra le province di Napoli e Caserta, è stato posto agli arresti domiciliari dalla guardia di finanza di Napoli, che ha eseguito nei suoi confronti un provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale di S. Maria Capua Vetere. La guardia di finanza ha eseguito, inoltre, un decreto di sequestro preventivo del 40% delle quote (ammontante ad un milione di euro) della s.r.l. "Chirico Molini e Pastificio dal 1895" detenute da Ciro Paone, fondatore del noto marchio di abbigliamento di lusso Kiton: Paone, secondo le fiamme gialle, avrebbe fatto da prestanome per il cognato Palma. Tali quote sarebbero un residuo dell'attivo distratto, secondo le indagini, da una s.r.l., la "Luciano Chirico", dichiarata fallita nel 2002. Palma è accusato tra l'altro di aver provocato il fallimento di una s.r.l. del suo gruppo, la Luciano Chirico, che era stata beneficiaria di una erogazione statale pari a 60 miliardi delle vecchie lire, per la delocalizzazione e l'ammodernamento dell'impianto industriale nella zona Asi di Teverola (Caserta). Dalle indagini - condotte per oltre tre anni dal Nucleo provinciale Polizia tributaria di Napoli, sotto la direzione della procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere - emergerebbe un quadro di premeditato crac finanziario di una società riconducibile al gruppo Palma, gruppo che opera nel settore della produzione di pasta, olio e vino. Secondo gli inquirenti, Palma - avvalendosi di alcuni familiari nonché di altri prestanome, tra cui il cognato Ciro Paone, noto fondatore del marchio Kiton - avrebbe finalizzato le gestioni societarie del gruppo dapprima al conseguimento del finanziamento pubblico per 60 miliardi delle vecchie lire, poi alla conseguente sottrazione dello stesso contributo, giungendo al fallimento della Chirico s.r.l. attraverso la falsificazione dei bilanci ed una serie di fittizie cessioni di rami d'azienda a nuove compagini societarie, di fatto sempre amministrate dallo stesso Palma. Operazioni che, per le fiamme gialle, avevano l'apparente scopo di risanare l'azienda ma in realtà celavano obiettivi fraudolenti. Gli accertamenti condotti dalla Gdf sui bilanci, sulle composizioni societarie e sulla documentazione sequestrata presso il ministero delle Attività Produttive, hanno portato alla luce - sottolineano gli inquirenti - la natura fittizia delle varie cessioni dei rami d'azienda della Luciano Chirico srl. Da queste operazioni sarebbe derivato il depauperamento del patrimonio societario, con un illecito arricchimento personale e la fraudolenta sottrazione dell'attivo ai creditori. (9 maggio 2006-14:50)

 
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