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INCHIESTA MADRE TERRA 2: INDAGATO FUNZIONARIO DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE

A distanza di cinque mesi dal blitz nato dall’inchiesta «Madre Terra», i carabinieri del gruppo Tutela Ambiente di Napoli e del comando provinciale di Caserta hanno replicato gli arresti sulla scorta di un’indagine-bis della Procura di Santa Maria Capua Vetere battezzata «Madre Terra 2». I retroscena dell’inchiesta sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza del capo della Procura Mariano Maffei; del procuratore aggiunto Paolo Albano e del sostituto Donato Ceglie titolare del fascicolo. Nel mirino degli inquirenti i responsabili della società «Rfg», un impianto di compostaggio, ritenuti responsabili di disastro ambientale e associazione per delinquere per traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi. I carabinieri hanno sequestrato lo stabilimento industriale ed i mezzi utilizzati per la lavorazione e il trasporto dei rifiuti. I provvedimenti cautelari in carcere riguardano tre persone tutte di Trentola Ducenta: Elio Roma, 55 anni, responsabile dello stabilimento «Rfg»; Francesco Roma, 30 anni, cugino dell’imprenditore omonimo già coinvolto in una precedente inchiesta e Francesco Cantone, 54 anni, pregiudicato, Agli arresti domiciliari sono finiti i due generi di Elio Roma: si tratta di Antonio Marino, 34 anni e Nicola Bellotta, 25 anni entrambi di Trentola. Il gip ha invece rigettato la richiesta di arresto per tre agricoltori proprietari di altrettanti terreni agricoli e di un funzionario della Provincia di Caserta, Claudio Del Muto, che risulta indagato per omissioni di atti d’ufficio. (8 maggio 2006-16:16)

 
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