A trenta giorni dalla firma del protocollo di intesa per l’istituzione di Creando Impresa, sportello informativo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile allestito dal Gruppo Giovani Imprenditori di Caserta, Sanpaolo Banco Napoli e Seconda Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Economia, i numeri del portale Internet (www.creandoimpresa.it) sono già sorprendenti: 730 visite; 1.354 pagine views; 76 giovani iscritti alla newsletter, 12 utenti registrati che hanno manifestato intenzione di inoltrare progetti imprenditoriali e sono in lista di attesa per il primo tutoraggio. Il Gruppo Giovani Imprenditori sembrerà così funzionare da “Nursery” per le giovani attività imprenditoriali che intendono sviluppare il proprio business. Il progetto sembrerebbe essere stato recepito nel suo obiettivo principale di stimolare l’imprenditorialità come creazione di nuova impresa. “La nostra idea, afferma Gianluigi Traettino, presidente degli Imprenditori casertani, è quella di tendere non a dare sicurezza (di posti sicuri o di idee certe), ma di indicare spazi potenziali di responsabilità. Il futuro imprenditoriale del lavoro sta in effetti nell’abbandono della cultura del posto e nella faticosa ricerca campi, settori, aree di impegno in cui vale solo l’esercizio della responsabilità individuale”. I servizi di accompagnamento e tutoraggio di Creando impresa, sono mirati e caratterizzati da un effetto sistema, legato alle partnership coinvolte, che consente ai potenziali giovani imprenditori di ottenere un valore informativo aggiunto maggiore di quello che otterrebbe facendo ricorso ad una singola fonte indipendente. Dal punto di vista dell’impresa, la richiesta di intervento è generalmente riconducibile ad un imprenditore intenzionato a sviluppare una nuova invenzione o a migliorare/implementare un prodotto/processo produttivo esistente. Nelle operazioni di avvio o di early stage, l’imprenditore spesso necessita più che di un contributo in termini di capitali, di un aiuto nella definizione della formula imprenditoriale e nella riflessione sulla propria posizione competitiva. Una distinzione deve poi essere effettuata tra il lancio di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico e altre attività di tipo tradizionale. Infatti, la necessità di conoscenze altamente specializzate e ancora non particolarmente consolidate, unita alla rapida obsolescenza dei prodotti e dei processi tipica dei settori tecnologici, caratterizzano gli investimenti effettuati in tale comparto, soprattutto in termini di necessità di valutazione delle capacità imprenditoriali più che reddituali dell’impresa. “Ci stiamo attrezzando per poter soddisfare al meglio, continua Giovanni Giuliano, responsabile del progetto, le esigenze di quanti - numerosi e diversificati - ci stanno contattando, abbiamo elaborato un modello operativo che si basa sulla definizione di cluster settoriali di successo, tipici del made in Italy, all’interno dei quali “sviluppare” i progetti presentati, non possiamo, inoltre, ignorare alcune recenti tendenze dell’economia globale, come quella di spostare la produzione da prodotti standardizzati di grande serie, verso merci personalizzate, con maggior contenuto stilistico e di qualità più elevata; oppure come quella legata allo spostamento delle tecnologie di produzione dai processi rigidi, sensibili ai fattori di scala, verso quelli più flessibili, adattabili a cicli di produzione brevi”. I dati di Creando Impresa dimostrano che la provincia di Caserta, si conferma essere caratterizzata da una fortissima diffusione dell’imprenditorialità. Al punto che il caso casertano è diventato oggetto di ricerche nazionali, come confermato dalle analisi presentate sia dal Preside della Facoltà di Economia, Vincenzo Maggioni, sia dal Ing. Gorga del Sanpaolo Banco di Napoli in occasione della firma del protocollo di intesa per l’istituzione dello sportello. Un tipo di imprenditorialità che si può dimostrare fattore di sviluppo: produttrice di ricchezza e occupazione.(21 aprile 2006-15:51)