Da uomo ha deciso di diventare donna e il prossimo 28 aprile, un trentaseienne della provincia di Caserta si sottoporrà, nella clinica Malzoni di Avellino, ad un intervento di conversione androginoide che, quindi, impianterà gli organi genitali femminili. E' la prima volta che un intervento del genere viene realizzato nella clinica avellinese e accadrà in occasione di un corso internazionale che, il 28 e il 29 aprile, sarà incentrato sulle nuove strategie medico-chirurgiche in andrologia e che richiamerà alcuni tra i più importanti esperti al mondo. Scuole chirurgiche andrologiche internazionali provenienti dal Brasile, dalla Germania, dalla Serbia e dagli Stati Uniti si confronteranno, infatti, sulle ultime novità tecnico-diagnostiche analizzando dalla terapia per la eiaculazione precoce sino alla microchirurgia gametica per giungere alla chirurgia robotica nel cancro alla prostrata. "L'intervento di conversione androginoide verrà realizzato per la prima e anche ultima volta alla Malzoni - ha spiegato il direttore del corso, Stefano Pecoraro - ultima volta perché la clinica non rientra tra i centri autorizzati a farlo. In Campania, ad esempio, figura solo il policlinico Federico II. Lo faremo, in via eccezionale, per motivi di studio essendo presenti alcuni tra i più importanti esperti, come chi condurrà la stessa operazione, Vincenzo Mirone, presidente società europea di andrologia (l'altro operatore è il dottor Ciro Imbimbo)". Un intervento che arriva all'indomani, come sempre, di un lungo iter medico burocratico che sancisce il passaggio d'identità". Al vaglio degli esperti, ci saranno anche patologie erettili, oggi, spiega Pecoraro, correggibili anche con l'impianto di protesi, così come saranno analizzate le patologie che riguardano le sfere sessuali e gli interventi innovativi ricostruttivi in seguito e malformazioni congenite del pene. "In due giorni saranno realizzati 12 interventi che spazieranno in tutti questi ambiti - conclude Pecoraro - Presenteremo poi anche tutti gli interventi che possono salvaguardare l'attività erettile dopo il carcinoma prostatico".(19 aprile 2006-20:44)
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