"Le primarie? Buone, ma solo se l'esito è scontato". Questo il parere del consigliere regionale di Fi, Ermanno Russo, che interviene così sulla paventata ipotesi di azzeramento delle primarie a Caserta. "Sembra questa la morale. L'Unione - sottolinea il presidente della Commissione speciale sulla Condizione giovanile in Campania sul suo sito www.ermannorusso.it - ha voluto ripetere l'esperimento che aveva funzionato con Romano Prodi, a livello nazionale, anche nel capoluogo di Terra di Lavoro, ricevendone in cambio però una beffa colossale". "Invece del favorito Alois nel capoluogo di Terra di Lavoro ha avuto la meglio, a sorpresa, l'indipendente Petteruti, che si sarebbe scoperto essere il candidato del presidente della Provincia Sandro de Franciscis ma non del partito di appartenenza, l'Udeur. Ecco allora che i big della sinistra, riuniti in conclave sotto il patriarca De Mita, hanno deciso di glissare sull'esito di quelle elezioni, sentenziando che 'le primarie non sono sempre risolutive, i problemi spettano alle segreterie dei partiti'. "Verrebbe da chiedersi - osserva Russo - allora per quale astrusa ragione si è inteso farle. Appare evidente che lo strumento impropriamente preso in prestito dall'Unione dalla tradizione politica americana, sia un'ottima scusa per legittimare un leader non proprio plebiscitario e una pessima rogna qualora, come in questo caso, il leader si rivelasse davvero non plebiscitario; finendo, ahi loro, per essere egli stesso, in quanto perdente, la rogna di cui sopra". Di qui Russo conclude: "E così, mentre qualche esponente autorevole della coalizione trova il coraggio per dire che l'azzeramento di una consultazione che ha visto andare al voto quasi diecimila persone sarebbe un atto di 'strabismo suicida', parole di Riccardo Villari della Margherita, altri non sembrano troppo scossi dalla decisione del tavolo regionale dei segretari dell'Unione. In fondo in fondo, le primarie, come dice De Mita, servono a risolvere i problemi, non a crearli".(19 aprile 2006-20:29)