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DIVISE SPORCHE TRA CASERTA E NAPOLI: ASSOLUZIONI E CONDANNE


Si è concluso con otto condanne e quattro assoluzioni, tra cui quella dell’ispettore Giovanni Flagello, già in servizio al commissariato di Aversa, il processo nato dalle dichiarazioni di alcuni pentiti che nel 2000 portò a diverse ordinanze di custodia cautelare tra carabinieri, poliziotti e camorristi ritenuti «alleati» fra di loro. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Francesco Rugarli) che hanno mandato assolti anche altri tre appartenenti alle forze dell’ordine: Francesco Brignola, Carmine Sfoco e Michele Sannino per non aver commesso il fatto. Divise sporche, prestate ai clan che avrebbero dovuto combattere o, peggio ancora, che fingevano di combattere quando erano al loro posto, al fianco dei colleghi onesti. E’ sulla base di quest’accusa che sei anni fa la Dda di Napoli chiese ed ottenne gli arresti. Ieri, la sentenza di primo grado dei giudici sammaritani che hanno parzialmente sconfessato l’impianto accusatorio assolvendo, la maggior parte delle divise. Le condanne, invece, hanno riguardato un ex poliziotto in pensione, Nicola Panaro (3 anni), altri pregiudicati ed il pentito Carmine Di Girolamo. Nel processo, dove sono stati impegnati gli avvocati Giovanni Cantelli, Enzo Alesci ed Enrico Monaco, sono stati vagliati i retroscena di una guerra di camorra fatta anche di defezioni e tradimenti il boss che un tempo «aveva nella propria disponibilità» le divise infedeli. Era stato Carmine Di Girolamo, collaboratore di giustizia, insieme al fratello Giuseppe e ad altri collaboratori, a raccontare come quei rappresentanti dello Stato passassero notizie confidenziali, fossero sul libro paga della camorra, addirittura facessero da autisti a latitanti per superare i posti di blocco.(15 aprile 2006-09:57)

 
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