Proseguono le indagini della polizia sull'attentato di due giorni fa al Liceo Scientifico Fermi di Aversa. Un ordigno, di fattura rudimentale, di quelli usati per le feste patronali, era stato fatto scoppiare poco dopo l'inizio delle lezioni in un bagno dell'istituto. La deflagrazione aveva danneggiato la struttura e ferito in maniera lieve sette studenti. Secondo gli artificieri della questura di Napoli e il procuratore aggiunto della repubblica di S. Maria Capua Vetere, Paolo Albano, che coordina le indagini, l'ordigno di notevole potenziale avrebbe potuto provocare una strage. Agenti della squadra mobile di Caserta e del commissariato di Aversa stanno continuando a raccogliere testimonianze ed elementi che potrebbero portare ad identificare l'autore materiale e il mandante del gesto. Si continua a valutare la posizione di alcuni studenti che, per risentimenti personali legati all'attivitą scolastica, avrebbero potuto commissionare l'attentato. Gli investigatori, che hanno effettuato numerose perquisizioni in abitazioni di studenti ma anche di pregiudicati della zona, sarebbero, infatti, convinti che a collocare e far scoppiare l'ordigno sia stata una persona estranea al mondo scolastico, che avrebbe agito, dietro compenso e, dunque, su commissione. Si sta cercando, tra l'altro, anche sulla scorta di un primo identikit, di identificare l'uomo, dall'apparente etą di 30-35 anni, visto da una ragazza allontanarsi dall'istituto qualche attimo prima dell'esplosione.(6 aprile 2006-20:45)