La frase pronunciata ironicamente da Silvio Berlusconi ad una convention (chi vota a Sinistra è un coglione) alimenta nuove polemiche e fa intervenire nuovamente l'imprenditore napoletano che offrì un lavoro al padre di cinque gemelli di Pignataro Maggiore.
"Dato che questo governo per me non ha fatto niente, né come piccolo imprenditore, né come meridionale, al momento di votare sarò pure un 'coglione' ma non un 'fesso'". E' il testo del messaggio che l'imprenditore Raffaele Colombrino, napoletano, protagonista di altri gesti simili, farà pubblicare domani su un quotidiano acquistando uno spazio a pagamento. Colombrino ha deciso di prendere quest'iniziativa dopo aver ascoltato oggi le parole del presidente del Consiglio, Berlusconi. "Io sono un imprenditore meridionale che guarda al sociale. Se la sinistra è l'unico schieramento che dice di occuparsi di questi problemi sono pronto a votarla.

Il termine usato da Berlusconi

"Persona sciocca e incapace, usato specialmente come insulto". Il crudo termine utilizzato da Berlusconi per censurare chi voterà per il centrosinistra compare con questa definizione nel dizionario italiano di De Mauro, che riporta a mò di esempi le frasi "Fare la figura del coglione" e "Che coglione!". Da qualche anno i politici, sempre più inclini a usare parolacce in pubblico, hanno fatto ampio uso di espressioni simili. In fondo anche Cicerone, il più grande oratore latino, ha usato varie volte la parola "coleus", l'antenato dell'italiano "coglione". Così che il termine è oggi ampiamente sdoganato. Per il premier quello di oggi è un bis, concesso a poche settimane dalla prima uscita. Era il 22 marzo quando usò l'epiteto contro un giovane che lo aveva contestato a Genova. Il ragazzo aveva gridato al premier il nome di Vittorio Mangano, lo stalliere della villa di Arcore legato alla mafia. Berlusconi si fermò e rispose a brutto muso: "Tu non ti puoi permettere, tu sei un coglione!".(4 aprile 2006-21:07)