“La proposta di abolire l’Ici sulla prima casa è giusta e quanto mai opportuna. Essa infatti si configura come una vera e propria patrimoniale sulla casa in cui il proprietario vive, nonostante essa non produca nessun tipo di reddito”. E’ quanto afferma Gianfranco Tedesco, presidente provinciale dell’Associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari, commentando la dichiarazione del premier Silvio Berlusconi. “Si può essere d’accordo o meno sulle idee del primo ministro, si può essere critici o meno sull’operato del suo governo, ma una cosa è indubitabile: la proposta di abolire questa tassa odiosa coglie le aspettative della stragrande maggioranza dei cittadini”. “La proposta di abolirla, peraltro – afferma il presidente Tedesco – rappresenta sicuramente un argine ai pericolosi ed inconfessati propositi di non pochi amministratori comunali di ritoccare inopinatamente verso l’alto le aliquote dell’Ici, scaricando così sul laborioso popolo delle formiche dei proprietari della casa in cui abitano, sperperi, inefficienze, costi della burocrazia, consulenze d’oro e quanto altro attiene alla cattiva gestione degli enti locali”. Propositi nemmeno tanto lontani dalla realtà, a dire il vero. “Basta dare uno sguardo a quanto è avvenuto a Caserta in questi ultimi giorni”, afferma ancora il presidente provinciale dell’Asppi, “dove il commissario prefettizio si è visto probabilmente costretto a prevedere in bilancio un aumento dell’Ici al 6,50 per mille sulla prima casa, proprio per bilanciare entrate e uscite del comune capoluogo”. “Come sindacato che tutela la piccola proprietà immobiliare – conclude Gianfranco Tedesco – ci auguriamo, peraltro, che quella dell’abolizione dell’odiosa tassa dell’Ici sulla prima abitazione, rappresenti soltanto il primo passo di una più organica e attenta politica della casa da parte del futuro governo. Chiunque esso sarà”.(4 aprile 2006-20:29)