Il presidente della Provincia Riccardo Ventre ha indirizzato una lettera aperta al ministro per le Attività produttive Antonio Marzano ed ai sindaci dell’area del Volturno Nord per denunciare e per contrastare il “tentativo messo in atto dalla Regione di concludere accordi oscuri – sottolinea nella missiva Ventre – volti a trasformare il Consorzio Volturno Nord in una nuova società che veda come azionisti di maggioranza la Regione e Sviluppo Italia (entrambe con il 40%), lasciando alla Provincia e alla Camera di commercio solo quote del 10%. Incredibilmente esclusi proprio i comuni, indicati dal nuovo assetto ordinamentale quali principali attori del processo di sviluppo territoriale”.
Di seguito il testo integrale della lettera aperta del presidente Ventre – indirizzata alla Regione, al ministro Marzano, ai presidenti dell’Unione industriali, della Confapi ed ai primi cittadini dell’area Volturno Nord – in risposta alla comunicazione ricevuta oggi proprio dall’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Alois, in cui viene chiesta all’Ente di corso Trieste l’eventuale partecipazione azionaria alla nuova società:
“Ricevo via fax una nota avente ad oggetto: ‘Costituzione Società Volturno-Nord’ con la quale in nove righe, di cui una di saluti, si chiede all’Ente provinciale e alla Camera di Commercio se intendano partecipare ‘all’iniziativa in oggetto’.
Devo ritenere che trattasi, quindi, della partecipazione a una società di fondamentale importanza per lo sviluppo economico della provincia relativamente ad un territorio, quello del Volturno Nord, per il quale una società di tale genere esiste già. Dire che con la presente intendo stigmatizzare tale comportamento sarebbe riduttivo del mio pensiero, perché nemmeno un invito in pizzeria si formula in questi termini. Una società di siffatta importanza per il territorio che ho l’onore di rappresentare, va studiata nella sua strutturazione, nelle sue finalità e in quant’altro di necessario per la sua buona operatività. Orbene, ci troviamo di fronte a due possibili alternative: O la Regione ha già concordato l’iniziativa con altri soggetti, come pare che sia, mantenendo all’oscuro di tutto non solo l’Ente Provincia, ma anche i comuni e gli altri soggetti che hanno dato vita all’attuale struttura del Volturno Nord; oppure si tratta di assoluta improvvisazione. Né l’una né l’altra delle due ipotesi sono foriere di buone cose. La grave situazione debitoria in cui versa Volturno Nord, lo stallo delle attività e tutte le negatività di tale struttura sono ascrivibili, come da me più volte denunciato pubblicamente, all’amministratore delegato, alla maggioranza assembleare e consiliare espressione del raggruppamento politico che lei, assessore, in questo momento rappresenta. Nonostante ciò, ho dichiarato in assemblea che la Provincia era (ed è) disponibile a ripianare proporzionalmente i debiti, per dare nuova linfa al Volturno Nord. Ciò premesso, nel comunicarle che l’Ente Provincia è interessato a tutto ciò che riguarda lo sviluppo del proprio territorio, deploriamo con grande fermezza il metodo riconducibile ai tempi più bui del più becero consociativismo e facciamo appello all’intelligenza e all’autorevolezza del Ministro per le Attività produttive affinché, con i suoi poteri d’indirizzo, voglia impedire quest’ulteriore scempio ai danni della provincia, da parte di un governo regionale che tende sempre più ad accentrare i momenti decisionali che non gli appartengono ed a considerare il territorio di Terra di Lavoro solo come luogo idoneo a scaricare i rifiuti.
Ai sindaci dell’area Volturno Nord, che pure leggono per conoscenza, faccio appello affinché, forti dell’investitura popolare e quindi autorevoli, difendano il loro territorio e il diritto-dovere di essere protagonisti dell’interpretazione dei bisogni delle popolazioni interessate.
Al presidente provinciale dell’Unione degli industriali faccio appello affinché, con la tensione civile sempre dimostrata, tuteli ancora una volta gli interessi dei propri associati.
Ai responsabili di Sviluppo Italia, infine, l’invito è ad un confronto sereno con i rappresentanti del territorio affinché pongano rimedio ai guasti operati fino ad oggi dai loro rappresentanti in quell’area geografica, con azioni adeguate e non tendenti a tutelare falsi interessi di bottega”.
|