Il Sud è pieno di una grande storia e tradizione culturale. La carenza del Sud, oggi, è culturale. Dobbiamo riscoprire questa cultura e riappropriarcene ma abbiamo bisogno di una classe dirigente". Ha risposto così - ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa manchi al Sud per decollare - il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Rocco Buttiglione, a margine della presentazione nel Teatro di corte della Reggia di Caserta del progetto di recupero della palazzina adiacente la Fontana di Diana ed Atteone, nel parco vanvitelliano; una palazzina che verrà utilizzata come punto di ristoro nell'ambito delle attività previste dai servizi museali aggiuntivi. "In questi ultimi anni il finanziamento per lo sviluppo del Mezzogiorno è stato adeguato", ha aggiunto il ministro. "I soldi sono stati spesi bene, e si cominciano a vedere anche i risultati. In generale il Sud è migliorato. Abbiamo ridotto il distacco dal Nord che rimane comunque molto grande. Ma il Sud ha ancora bisogno di classe dirigente, che abbia cultura, competenza, passione e che lo ami. Abbiamo bisogno di ricostruite un rapporto fra il popolo meridionale ed una classe dirigente competente e capace. Questo è il collo di bottiglia dello sviluppo meridionale. Non la mancanza di risorse, le insufficienze di una classe dirigente. Devo dire, però, che in alcuni settori si vede che una classe dirigente nuova sta emergendo nell'economia ma anche nella politica". Il ministro, poi, ha sottolineato l'impegno del Governo per la valorizzazione dei beni culturali nel Mezzogiorno. "Noi stiamo investendo molto nel Sud, crediamo nel Sud: stiamo investendo sul barocco napoletano, su Taranto e sul Museo dell'antichità greca, che è uno dei più grandi e più belli che ci siano in Europa e nel mondo. Crediamo che questo sia importante perché il Sud è prima di tutto terra di grande cultura; ed è importante, per la formazione culturale dei nostri giovani meridionali e delle nostre popolazioni meridionali". Per Buttiglione la ricchezza del Mezzogiorno non è rappresentata soltanto dalle grandi città, come Napoli e Palermo. "Il nostro obiettivo è di puntare a canalizzare flussi turistici anche verso l'interno. Esiste una grande ricchezza in posti dispersi e frammentati dell'interno; occorre, perciò, costruire itinerari che portino anche il turismo dalla costa e dalle grandi capitali verso l'interno". Il turismo, ha concluso l'esponente dell'Udc, "é il futuro del Mezzogiorno. Una volta tutti speravano nell'industrializzazione; nel mito della grande industria. Oggi quel mito è finito e ha lasciato dietro solo rovine. Il turismo é il settore che si sviluppa più rapidamente nel mondo e quello culturale è quello più importante perché altri Paesi hanno sole e mare. Ma beni culturali come i nostri non li ha nessuno".(4 febbraio 2006-20:51)