“Caserta è stata la prima Provincia d’Italia ad istituire un Assessorato all’Università e alla Ricerca scientifica. Una testimonianza tangibile ed inequivoca dell’attenzione che quest’Amministrazione rivolge costantemente da anni al mondo accademico e a tutto ciò che è formazione. Oggi siamo ad un punto cruciale per il nostro giovane Ateneo, che a dieci anni dalla nascita ha dimostrato di aver fatto tanto e bene per Terra di Lavoro. Al rettore Grella e ai docenti della Seconda Università degli Studi di Napoli chiedo di fissare un appuntamento per i prossimi mesi per fare il punto della situazione e comprendere cosa gli enti locali possono realmente fare per migliorare l’attuale stato di salute degli Atenei”. Questo l’impegno manifestato dal presidente della Provincia di Caserta, Riccardo Ventre, nell’ambito del dibattito svoltosi questa mattina presso l’aula consiliare di corso Trieste sul tema “Alta formazione ed università”. L’occasione è servita a presentare le ventitré ricercatrici del master “Information System Manager”, promosso dalla Sun. Ad aprire i lavori è stato Manlio Ingrosso, presidente del Cure (Consorzio universitario ricerche economiche), che ha introdotto la sessione degli interventi sottolineando come “i neo-diplomati ed i neo-laureati debbano essere accompagnati verso il mondo del lavoro attraverso un programma ben definito di formazione ed alta formazione, l’unico elemento a favore di quella stabilità del posto di lavoro da più parti invocata”. Il presidente di Economia della Sun ha poi fatto notare: “E’ un peccato che i nostri giovani ricercatori non abbiano quel bagaglio di praticità che in un mercato oltremodo qualificato come quello che viviamo fa la differenza. Occorre investire e costringere gli Enti locali ad investire in alta formazione”. L’assessore provinciale all’Università Pietro De Santis ha quindi raccolto l’invito del professor Ingrosso, spiegando in che modo l’Ente di corso Trieste sta cercando di “coinvolgere l’Università nella gestione pubblica, provando ad accrescere sfruttando le conoscenze del mondo accademico la competitività del nostro territorio”. De Santis ha poi concluso: “Non è un caso che il Piano socioeconomico ed il Piano territoriale di coordinamento sia stato affidato al Secondo Ateneo, una scelta dettata dalla necessità di affrontare in maniera seria ed oculata i processi chiave dello sviluppo provinciale. Si avverte quindi la necessità di una sinergia sempre più forte tra i vari soggetti istituzionali, superando i condizionamenti che hanno determinato il ritardo strutturale di tante zone di Terra di Lavoro”.