"A distanza di solo due mesi dallo
scoppio dell'emergenza latte alla diossina nell'area casertana,
oggi ci troviamo davanti allo stesso allarme,
stessa sceneggiatura , stesso copione. Qualcosa non ha
funzionato e nel frattempo aumenta l'allarme e confusione tra
consumatori e produttori". Legambiente in una nota commenta il
ritorno dell'allarme diossina nel latte dopo il sequestro di
centinaia di capi nell'area del casertano.
"Giugno 2002 primo allarme - dice Michele Buonomo, presidente
Legambiente Campania - marzo 2003 scatta il secondo allarme,
poche settimane fa altri sequestri. Stessa contaminazione:
diossina. Quando ancora dobbiamo aspettare per uscire
dall'emergenza? Quanto per rovare una soluzione che garantisca
tranquillità e sicurezza alimentare ai cittadini e agli
abitanti di quei territori e non esponga ulteriormente i nostri
produttori e trasformatori al rischio di perdite irreversibili
di quote di mercato di un settore fondamentale importanza per
l'economia campana?". "Oggi - prosegue Michele Buonomo -
abbiamo un'unica garanzia: i controlli sono continui,
efficienti ed efficaci, ma se il fenomeno non si ferma, ma
continua a svilupparsi, ci sarà una ragione".
"Non vogliamo colpevolizzare nessuno - conclude il
presidente regionale di Legambiente - ma forse qualcuno dovrà
rispondere a questi dubbi, soprattutto se quest'ultimi stanno
assalendo i cittadini ormai disorientati davanti a tale
emergenza".
Secondo gli dati ufficiali- ricorda Legambiente- sono ben
17.950 (a cui si devono aggiungere i 700 di oggi) i capi di
bestiame sequestri dalla primavera del 2002.
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