La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha sequestrato l'impianto di produzione di combustibile da rifiuti denominato Cdr in ordine alla continua emissione di miasmi e gas fetidi insopportabili che stanno avvolgendo, da tempo, numerosi centri abitati della zona. Il provvedimento di sequestro, firmato dal procuratore aggiunto Paolo Albano e dai pm Donato Ceglie, Fabrizia Pavani e Barbara Del Pizzo che hanno delegato i carabinieri per l'apposizione dei sigilli, è stato disposto a pochi giorni dalla denuncia di Nicola Garofalo, penalista del foro sammaritano nonché assessore provinciale alla Cultura. In un dettagliato esposto, al quale ha fatto seguito quello del senatore Emiddio Novi, si chiedeva di "sequestrare il Cdr così come e' stato fatto per la discarica 'Saurino' di Santa Maria La Fossa" (poi dissequestrata solo a condizione che si rispettino delle prescrizioni imposte dagli inquirenti). Per Garofalo, autore di una precedente denuncia sull'impatto ambientale del Cdr, "sia la 'Saurino' che l'impianto sammaritano sono legati a doppio filo in quanto i rifiuti illegalemente trattati e rinvenuti nella discarica provenivano proprio dal Cdr. Se ci sono illegalità a monte – ha dichiarato il penalista - è a monte che devono essere fermate. Non avrebbe senso interrompere il reato in atto alla 'Saurino' e lasciare che prosegua al Cdr, quindi anche il Cdr deve essere sequestrato". Nei giorni scorsi, le denunce di Garofalo e Novi erano state oggetto di una riunione dei pm titolari di varie inchieste sull'impianto. La Procura ha nominato custode dell'impianto il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Enzo Iodice che, in un manifesto che verrà affisso domani, chiederà alla cittadinanza di ridurre la quantità di rifiuti da sversare nei cassonetti.
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