Caserta - Si stringono i tempi per l’estradizione in Italia di Antonio La Torre, uomo d’affari in terra scozzese (è titolare di un ristorante e responsabile di una società di import-export di prodotti alimentari) ritenuto esponente di primo piano dell’omonimo clan di Mondragone capeggiato fino a qualche tempo fa dal fratello Augusto, poi divenuto collaboratore. Dopo la pronuncia favorevole da parte della Sheriff Court di Edimburgo (struttura giudiziaria con la quale ha collaborato il magistrato italiano di collegamento per il Regno Unito, Anna Pagotto), il ministro della Giustizia scozzese, Cathy Jamieson, ha firmato nei giorni scorsi il provvedimento di estradizione in Italia per Antonio La Torre, uno dei componenti della famiglia dei «Chiuovi» di Mondragone che da tempo si è stabilito ad Aberdeen, in Scozia. Il disco verde all’estradizione in Italia del «Don on the Don» («Don» sta per boss), così come è soprannominato all’estero il 49enne esponente del clan mondragonese, è arrivato alla fine dello scorso novembre ma La Torre aveva fino di tempo fino a metà dicembre per impugnare il provvedimento ministeriale. Ricorso che è stato presentato dal suo legale e per il quale si attende l’accoglimento o il rigetto da parte dell’High court di Edimburgo.(3 gennaio 2006-07:00)