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CONVEGNO SICUREZZA/9: LANDOLFI SU TELEKOM, FINANZIARIA, PENSIONI E TANGENTOPOLI


Secondo il portavoce di An, Mario Landolfi, la sinistra invece di "abbandonarsi a entusiasmi ingiustificati" dopo la lettura dei primi documenti arrivati dalla Svizzera sul caso Telekom Serbia dovrebbe dare risposte a tre interrogativi ancora aperti. Interpellato a margine del Forum sulla sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno organizzato dal ministero dell'Interno, Landolfi ha sottolineato che "al di là delle rivelazioni di Igor Marini, restano interrogativi di fondo ai quali non si può non rispondere". Il portavoce di An chiede che si chiarisca "perchè è stato fatto quell'affare, perchè è stato fatto in quei termini, perchè stato deciso di aiutare un direttore sanguinario come Milosevic: anche se questo è avvenuto dopo gli accordi di Dayton, significa molto poco". Secondo Landolfi "non ci si può trincerare dietro gli 'io non sapevo' o 'nessuno ci ha avvertiti' perchè significa offendere l'intelligenza degli italiani". Il portavoce di An si augura che dalla Svizzera arrivino "tutte le carte perchè c'è bisogno della massima chiarezza e trasparenza soprattutto rispetto al materiale atteso, altrimenti restano zone d'ombra che ci porteremmo indietro per sempre". In quelle già arrivate, "un materiale molto corposo, bisogna vedere cosa c'è: la sinistra ha esultato in maniera affrettata - secondo Landolfi - mentre bisogna verificare se ci sono i riscontri relativamente ai pagamenti effettuati". Il condono edilizio, per Landolfi, inoltre, non potrà in ogni caso rappresentare "una scappatoia per aiutare chi ha violato la legge". Lo sottolinea il portavoce di An che invita a non parlare troppo dell'argomento "per evitare di fare il gioco dei furbi dell'ultimissima ora". Landolfi ha spiegato che "bisogna attendere che vi sia una proposta formulata nei termini esatti, tali da poter essere valutata e discussa". Il condono dovrà dunque "servire a riparare ciò che può essere riparato, anche in termini urbanistici, e non può essere la scappatoia per aiutare chi ha violato la legge là dove l'abuso non può essere più sanato". La posizione di An in questo momento è di "attesa, dobbiamo attendere che vi sia un testo sul quale poter discutere. In questa materia - ha concluso Landolfi - è meglio non fare fughe in avanti nè parlare troppo. Sono materie sulle quali bisogna evitare fare il gioco dei furbi dell'ultimissima ora". Su un altro tema, quello delle pensioni, la maggioranza è pronta al dialogo con le parti sociali ma l'auspicio di Mario Landolfi, è che "non prevalga la linea oltranzista della Cgil che ha proclamato uno sciopero prima ancora di conoscere le proposte". A margine del Forum sulla sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno, in corso a Caserta, Landolfi ha spiegato che "tutte le forze della coalizione di maggioranza hanno più volte ribadito che c'è un metodo che non può essere disatteso che è quello del dialogo tra le parti sociali". Ma la Casa delle libertà dalle parti sociali si attende "una serenità di giudizio che non può essere evidentemente frutto di un pregiudizio". Secondo Landolfi "se prevarrà la linea della responsabilità anche nel sindacato ci sarà un tavolo nel quale discutere la proposta". Invece, "se dovesse prevalere - ha aggiunto il portavoce di An - la linea oltranzista di chi come la Cgil minaccia uno sciopero senza conoscere le proposte, saremmo in presenza di una situazione che non auspichiamo nè prevediamo". Negli anni di Tangentopoli "ci sono stati eccessi da parte della magistratura ed indulgenza verso determinate forze politiche, ma non bisogna dimenticare che "la corruzione esisteva ed era dilagante". Così il portavoce di An, Mario Landolfi, ha infine commentato le dichiarazioni del ministro dell'Interno, Pisanu, sulle "toghe maramalde" negli anni di Tangentopoli. Su questa materia - ha detto Landolfi a Caserta, a margine del Forum sulla sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno - "esistono tante interpretazioni, abbiamo ora anche quella di Pisanu: comunque, non ho avuto modo di ascoltare direttamente quanto ha detto ma ne ho letto i resoconti sui giornali". A fronte di eccessi e indulgenze della magistratura, per il portavoce di An non va dimenticato che "il finanziamento illecito ai partiti significava alterazione del consenso democratico. Tutto questo ha importanza anche in sede di rivisitazione storica di quegli anni".

 
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