E' una bocciatura senz'appello dell'indultino quella del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. "Interviene - spiega - sulla certezza della pena contribuendo a renderla ancora più flebile". Parlando a margine del Forum sulla sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno a Caserta, Mantovano ha sottolineato che il provvedimento "contribuirà a rafforzare la convinzione sbagliata ma comunque molto diffusa che tutto sommato a commettere reati anche gravi non si paga poi un costo così elevato". Secondo il sottosegretario all'Interno, "nell'ordinamento penitenziario esiste già un complesso di istituti che, mano mano che ci si avvicina al termine ultimo di espiazione della pena, la rendono sempre più tenue: questo corrisponde al progetto costituzionale del carattere rieducativo". Il problema, però, secondo Mantovano, è che "l'indultino ottiene lo splendido risultato di un abbuono secco della sanzione penale che si sovrappone agli altri benefici già esistenti, in cambio di nulla". Per il sottosegretario non si raggiunge così "l'obiettivo di deflazionare le carceri perchè nel giro di qualche mese le ritroveremo piene come lo sono state fino a qualche giorno fa".