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CASERTA: ESTORSIONI, ARRESTATI A CASSINO BOSS VENOSA E DIANA


Due esponenti del clan camorristico dei casalesi sono stati arrestati per estorsione, aggravata da metodo mafioso, ai danni di imprenditori edili dell'agro aversano. La squadra mobile di Frosinone, stamani, ha eseguito nei loro confronti l' ordinanza emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, Anna Grillo, su richiesta dei pm Raffaele Cantone della DDA di Napoli e Catello Maresca. In carcere sono finiti Luigi Venosa, detto 'Gigino 'o cocchieré e Franco Diana, soprannominato 'o zingariello'. Una terza persona, destinataria dello stesso provvedimento, è ancora latitante. Le richieste di denaro sarebbero state rivolte agli imprenditori nell'ultimo periodo del 2003 e nei primi mesi del 2004. Venosa per richiedere il denaro agli imprenditori, non potendo risiedere i Campania, per divieto di dimora impostogli nell' ambito dell' inchiesta denominata 'Spartacus I', aveva preso casa a Cassino; conduceva un tenore di vita, agli occhi degli investigatori, troppo elevato per una persona senza abituale occupazione. Agli inquirenti, intanto, giungevano segnalazioni sulle estorsioni in corso: molti imprenditori hanno negato di aver ricevuto richieste in denaro e si è proceduto con indagini serrate, intercettazioni ambientali e telefoniche. Gli inquirenti hanno accertato che le richieste di denaro venivano presentate e pretese secondo gli importi dei lavori edili da eseguire. Sempre secondo le indagini, l'attività estorsiva era tanto fiorente da aver reso possibile la creazione di una rete di affiliati e fiancheggiatori: le estorsioni risalgono a diversi mesi fa e non si sono estese ulteriormente proprio a seguito del primo arresto di Venosa.

 
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