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INDUTRIA DELLA DROGA SULL'ASSE AREZZO-CASERTA: 13 ARRESTI


Tredici arresti per considerare definitivamente conclusa l'operazione "Imperium" che i carabinieri del comando provinciale di Arezzo hanno portato avanti dal novembre 2003 per stroncare un' organizzazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, gestita come una vera e propria azienda con vertice, braccio destro, resposansabile commerciale e addetto al personale. Gli ultimi arresti sono stati eseguiti ieri tra il Valdarno aretino e fiorentino, Prato, Reggio Emilia e Basilicata. Sono in tutto 38 gli arresti eseguiti dai militari dal 6 novembre 2003, quando sono scattate le indagini dopo un primo sequestro di 180 grammi di eroina. Da quella data i carabinieri, sequestrando anche un kg e mezzo di cocaina e 200 pasticche di ecstasy, sono riusciti a risalire ad una organizzazione piramidale che aveva il vertice in un 37enne lucano abitante da 15 anni in un casolare di Levane (nel comune di Montevarchi) dove faceva il pastore. Da lui partivano le direttive e gli incarichi per i vari membri dell'organizzazione tra i quali il braccio destro, un lucano residente a Reggio Emilia. Dalla città emiliana veniva gestito lo smercio nel meridione. L' organizzazione, dopo il numero uno e il suo braccio destro, aveva una sorta di responsabile commerciale, arrestato ieri a Prato: un uomo di 35 anni di Matera, che si occupava dello smercio di grossi quantitativi di droga. Mentre era una donna la responsabile del reclutamento dei pusher in Valdarno. C'era anche un esattore, addetto per così dire al recupero crediti: nella sua abitazione sono stati trovati un pugno di ferro e una pistola calibro 22 con matricola abrasa. Attorno a questi personaggi ruotavano gli spacciatori. La droga proveniva dal Sud America e, tramite l'Olanda, arrivava a Bologna e di qui in Valdarno, Basilicata e Caserta dove veniva spacciata. Le indagini sono coordinate dal sostituito procuratore Pietro Suchan della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze.

 
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