I carabinieri del comando provinciale di Caserta hanno arrestato nove persone, tutte del napoletano nell'ambito delle indagini sulla rapina al caveau della sede Istituto di Vigilanza di Terra di Lavoro sulla Statale 265, alla periferia di Maddaloni, che fruttò il 26 agosto dello scorso anno, oltre dieci milioni di euro. L'organizzazione sgominata dai carabinieri a conclusione di indagini, coordinate dal pm della procura della repubblica di S. Maria Capua Vetere, Rita Di Salvo e del procuratore aggiunto, Paolo Albano, era capeggiata da Giuseppe Avagnano, di 41 anni, agente di commercio con alcuni precedenti penali e sarebbe riuscita a superare protezioni e sistemi d'allarme per raggiungere il caveau grazie anche alla complicità di una talpa, una guardia giurata in servizio nello stesso istituto di vigilanza: Sabino Genovino, di 43 anni Barra. Quest'ultimo era addetto, insieme con due colleghi, al furgone portavalori che avrebbe dovuto prelevare dal caveau il denaro rapinato per consegnarlo ai direttori di alcuni uffici postali del casertano..Gli altri destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono oltre ad Avagnano, Salvatore Di Dato di 35 anni, anche lui guardia giurata di Barra, Giuseppe Della Vittoria Scarpati, guardia giurata di Casoria, Arcangelo Simeone di 48 anni, guardia giurata di Secondigliano,Giuseppe Esposito, pregiudicato di 30 anni, di Castello di Cisterna, Luciano Romano, di 28 anni, originario di Barra ma residente a Baia Verde di Castelvolturno, Luigi Romano,di 30 anni, di Cercola e Dario Allocca, di di 24 anni, pregiudicato di Somma vesuviana. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere, concorso in rapina, sequestro di persona, lesioni gravi nei confronti di alcuni dipendenti dell'istituto, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e ricettazione. Nel corso delle perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati i carabinieri hanno sequestrato stati sequestrati un giubbotto antiproiettile, una pistola a salve modello 92, 20mila euro in contanti, assegni per un totale di 52mila euro, sei orologi Rolex, 87 chiavi per serrature, telecomandi vari, circuiti elettrici ed integrati, cavi di vario tipo, che secondo gli investigatori avrebbero utilizzato per portare a termine un altro analogo colpo ai danni di un istituto di vigilanza campano.