L'editoriale

La campagna elettorale di Alessandro De Franciscis, neo presidente della Provincia che oggi ha annunciato a sorpresa di volersi dimettere era stata improntata sulle due frecce in avanti (Forward >>) che solitamente troviamo su registratori e videoregistratori, lettori cd, player vari e simili. Sembra invece che questo suo annuncio di insoddisfazione verso la sua coalizione abbia invertito il 'nastro' delle preferenza facendolo così passare nella modalità di riavvolgimento (Rewind <<).
Un fulmine a ciel sereno che ha colto di sorpresa per primi amici ed alleati. Ha atteso la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio provinciale Sandro De Franciscis, deputato dell'Udeur eletto alla presidenza della Provincia di Caserta strappata dopo dieci anni al governo della Cdl, per comunicare la propria decisione di dimettersi, un mese dopo l'elezione, per "l'impossibiltà di mantenere l'impegno con l'elettorato". Sullo sfondo del colpo di teatro i conflitti con gli altri partiti della coalizione, ma soprattutto con la Margherita, per la formazione della nuova giunta. Per l'affermazione di De Franciscis si era speso anche il leader dell'Unione, Romano Prodi, che concluse nella piazza di Aversa il suo tour elettorale nel Mezzogiorno. Alla base del gesto contrasti sulla formazione della nuova giunta: il parlamentare dei Popolari - Udeur, secondo quanto si é appreso, avrebbe chiesto agli alleati, rivendicando le proprie prerogative di presidente, di inserire nella giunta due tecnici di sua fiducia, possibilmente due donne, attribuendo tre deleghe ai Ds, tre alla Margherita, ed una ciascuno agli altri quattro partiti della coalizione (Sdi, Verdi, Udeur e Rifondazione). La proposta di De Franciscis non è stata, però, condivisa dai rappresentanti dei Ds e della Margherita, che hanno confermato la loro richiesta di quattro assessori, avanzata già all'indomani del successo elettorale dell'Unione.(BS)