Sono il bar Setaro, i locali di Piazza Pitesti, il Nommannoio, il Why Said, il Bingo ed il Caffè di Notte alcuni dei locali preferiti dagli spacciatori casertani. Emerge dall'ordinanza della Dda conclusasi ieri con l'arresto di 18 persone. Nelle intercettazioni telefoniche inoltre, gli investigatori avrebbero captato anche dei colloqui tra il titolare di uno dei bar (che non è indagato) ed alcuni appartenenti all'organizzazione. Sono di Caserta e appartengono quasi tutte a famiglie 'bene' del capoluogo le 18 persone accusate di far parte di una organizzazione dedita allo spaccio di droga, prevalentemente vicino a locali notturni frequentati da giovani nei fine settimane. Tutti sono destinatari di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Napoli, Pierluigi Di Stefano su richiesta dei pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita e Vincenzo Ferrigno. Dalle indagini della sezione antidroga della squadra mobile della questura di Caserta è emerso che l'organizzazione era capeggiata da Antonio Della Ventura, ritenuto organico al clan camorristico dei "Mazzacane". L'uomo, secondo quanto accertato dagli inquirenti, acquistava e commercializzava ingenti quantitativi di droga, in prevalenza cocaina, che veniva poi consegnata a piccoli spacciatori, quasi tutti incensurati e appartenenti a famiglie della borghesia locale. Della Ventura si avvaleva della collaborazione del fratello Guerruccio e di altri familiari, che costituivano il "nucleo centrale" dell'organizzazione. Lo smercio della droga avveniva di notte, soprattutto nei fine settimana, in prossimità dei locali frequentati da giovani e nei locali notturni. Oltre alle 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state anche denunciate a piede libero 13 persone, risultate anche loro coinvolte a vario titolo nell'organizzazione