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CASERTA, FARE FAMIGLIA OGGI: CONCLUSIONI DEL CONVEGNO FONDAZIONE FERRARO


Grande partecipazione ed interesse ha suscitato il convegno nazionale su “Il minore richiede una famiglia: fare famiglia oggi”, organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Ferraro” onlus presso il Palazzo Reale di Caserta. La manifestazione, realizzata in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è svolta con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia e del Comune di Caserta, della Sovrintendenza ai Bappsad e del Comitato Unitario delle Professioni Ad aprire i lavori l’intervento del presidente della Fondazione Luigi Ferraro per il quale “ l’incontro è stato un appuntamento per riflettere sulle modalità dell’affido e dell’adozione, per soddisfare i bisogni della famiglia e redigere un programma di intervento sinergico tra tutti gli organismi competenti in tema di famiglia e minori”. Tra i presenti oltre al sindaco di Caserta Luigi Falco e il viceprefetto Paolino Maddaloni e il componente della Commissione parlamentare per l’Infanzia Alessandro De Franciscis. “Non bisogna – ha sottolineato De Franciscis - mettere al centro della discussione solo il tema della famiglia, ma occorre considerare il rapporto che il minore ha con la famiglia anche lì dove sussistono problematiche sociali”. Il direttore generale per le tematiche familiari, sociali e la tutela dei diritti di minori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Giovanni Daverio nella sua relazione ha illustrato le linee guida degli interventi del governo sulle due direttrici: promozione per la natalità e delle politiche sociali con particolare riferimento agli affidi in vista della chiusura entro il 31 Dicembre 2006 degli istituti minorili. Presente la dirigente dell’area politiche sociali della Regione Campania Maria Grazia Falciatore che è ha, invece, illustrato le politiche del governo Bassolino per la famiglia: le novità in termini di legislazione e regolamenti regionali e gli investimenti economici che nel triennio 2002-2004 sono stati di 20 milioni di euro. Nel pomeriggio protagonisti tra gli altri due giudici minorili di fama nazionale Melita Cavallo e Pasquale Andria, Marco Griffini presidente dell’Aibi, Andriana Buffardi, assessore regionale alle Politiche Sociali della Campania e Samuele Ciambriello, componente del comitato nazionale tv e minore. “Mi chiedo se l’Italia è un paese che accoglie o che chiede di voler adottare. Crediamo davvero nell’adozione? Io credo di no” ha detto polemicamente il giudice Cavallo elencando poi una serie di dati sull’adozione nazionale tra il 2000 e 2003. Le domande sono passate in questo periodo dalle undicimila alle tredicimila. “La cultura dell’accoglienza – ha sottolineato, invece, il giudice Pasquale Andria - è ancora lontana. Il vero nodo da perseguire è il tema dei diritti: il diritto alla famiglia innanzitutto e il diritto all’educazione che non può essere garantito all’interno di strutture come gli istituti minorili. La scadenza del 31 dicembre del prossimo anno per la loro chiusura, mi auguro che possa essere rispettata e che non abbia proroghe”. “Bisogna far uscire - ha sottolineato l’assessore regionale Buffardi - dagli istituti i ragazzi. E’ una sfida di civiltà, fatta di strumenti e servizi di prevenzione e programmazione che nell’ultimo triennio ha visto la nostra regione essere tra le prime in Italia”. L’immagine della famiglia nei Media: dalle Pubblicità rassicuranti alla trash tv e’ stato il tema trattato dal presidente del Corecom Samuele Ciambriello. “Nelle ore pomeridiane dedicate alla fascia protetta per minori - ha denunciato Ciambriello - nella maggioranza delle tv di stato e delle tv commerciali ci sono delle trasmissioni per curiosi della vita privata e sentimentale dei personaggi famosi. Prima e dopo tali programmi le pubblicità presentano una pseudo-famiglia, una pseudo-tranquillità e rischiano di trasmettere suggestioni durevoli e sviluppare modelli trasgressivi o emulativi”. Ciambriello ha poi ricordato che i ragazzi delle scuole medie passano a scuola 1500 ore all’anno, mentre davanti al televisore in media 1800 ore all’anno.

 
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