Sono 148 i comuni che - a partire dal 1991 a oggi - sono stati sciolti per mafia. In 54 casi, i rapporti con le cosche della criminalità organizzata erano così profondi che la gestione straordinaria è stata prorogata prima di far tornare i cittadini alle urne. Attualmente sono 16 i comuni commissariati - sei in Sicilia, sei in Calabria, quattro in Campania - il più grande dei quali è Lametia Terme, che ha le dimensioni di una città vera e propria. I dati sono stati diffusi oggi dalla Commissione Antimafia durante una audizione a palazzo San Macuto nella quale è stata presentata una proposta 'bipartisan' per rendere più efficaci le norme sul commissariamento dei comuni infiltrati dai clan. La graduatoria delle province con più comuni nelle mani del crimine organizzato è guidata da Napoli (54 enti locali sciolti, dal 91 a oggi), segue Caserta (20), Palermo (18), Reggio Calabria (17), Catania (9), Catanzaro (6), Bari (5). In sostanza le regioni più colpite dalla collusione tra famiglie criminali e amministatori locali, sono la Campania, la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Tuttavia, nel 1993 si è registrato lo scioglimento di un comune della Basilicata, in provincia di Matera, e nel 1995 è stato commissariato perfino Bardonecchia, comune piemontese in provincia di Torino. Qui si era infiltrato il clan di un mafioso, trasferitosi a Bardonecchia in soggiorno obbligato, che si era dato da fare per controllare il vicino casinò di Saint Vincent.
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