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CASERTA, PATENTE A PUNTI: PIOGGIA DI RICORSI CONTRO POLIZIA MUNICIPALE


Caserta - Pioggia di ricorsi, già pronti, contro le multe elevate dai vigili urbani di Caserta dopo la notizia della Consulta.
Infatti, la Corte costituzionale boccia in parte la patente a punti. Per la massima Corte italiana i punti della patente possono essere tolti solo a chi è stato identificato nel commettere l'infrazione. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato illegittima in parte le nuove norme del codice della strada che hanno introdotto la patente a punti. La Consulta, in particolare, ha dichiarato illegittimo l'art. 126 bis comma 2 del codice della strada nella parte in cui prevede che, in caso di mancata identificazione del trasgressore, i punti devono esser tolti al proprietario del veicolo, salvo che questi non comunichi, entro 30 giorni, il nome e la patente di chi guidava in quel momento l'auto. La Corte Costituzionale ha stabilito infatti che se non vi e' l'identificazione del guidatore, resta l' obbligo per il proprietario di fornire, entro 30 giorni, il nome e il numero della patente di chi ha commesso la violazione, ma se cio' non avviene a carico del proprietario dell'auto scatta solo la sanzione pecuniaria, e non quella accessoria della decurtazione dei punti. "Per garantire diritti generali e formali, si inficia il diritto alla sicurezza e, conseguentemente alla vita": è il commento del viceministro ai trasporti, Mario Tassone, alla decisione della Corte Costituzionale, la quale ha stabilito che i punti possono essere detratti solo al responsabile dell' infrazione e non anche, se questi non è identificato, al proprietario del veicolo. "Rispetto la decisione della Consulta - ha aggiunto Tassone - ma resto molto perplesso". Di diverso parere, però, il ministro Lunardi: "Il parere della Corte Costituzionale è ineccepibile, assolutamennte non va discusso, nè contestato". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture. Lunardi ha poi spiegato che l'articolo dichiarato illegittimo, sulla decurtazione di punti della patente anche quando non è possibile identificare il conducente,"era l'unico sul quale anche io avevo forti dubbi". Il ministro ha precisato che comunque la norma resta e la patente a punti viene conservata. La decisione della Consulta incontra invece il favore di Telefono Blu-Sos Consumatori. Infatti, spiega l'associazione, "se il guidatore non è stato identificato, c'è l'obbligo per il proprietario di fornire, entro 30 giorni, nome e numero di patente di chi ha commesso la violazione, ma se ciò non avviene a suo carico scatta solo la sanzione pecuniaria". Per l'associazione, sono "migliaia le sanzioni che possono decadere".

 
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