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CASERTA, COSI' AUMENTANO GLI IMMIGRATI IN ITALIA: SCOPERTI MATRIMONI FALSI


Il matrimonio era fittizio, così come anche i testimoni del lieto evento erano falsi: fiori d'arancio fasulli per ingannare la legge e far assumere la cittadinanza alle donne straniere fatte arrivare in Italia per costringerle a prostituirsi. E' quanto hanno scoperto i carabinieri del reparto territoriale di Castello di Cisterna e della compagnia di Casoria che oggi a Castelvolturno (Caserta) hanno arrestato due albanesi e una donna del luogo. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla sezione gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della pm Di Mauro della Procura della Repubblica. Artan Loku, di 32 anni, e Arben Kaci, di 22 (i due albanesi), insieme con Maria Fiore, di 59 anni (quest'ultima ora ai domiciliari) sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento di donne di nazionalità russa, albanese, romena e italiana per l'introduzione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione delle donne. Inoltre, i tre, secondo l'accusa, avevano indotto in errore pubblici ufficiali dei comuni di Caivano, Pozzuoli e Castelvolturno attraverso l'attestazione della celebrazione di matrimoni con cittadini italiani per far assumere alle donne straniere che inducevano alla prostituzione la cittadinanza italiana e il permesso di soggiorno. L'indagine è partita da una segnalazione dei carabinieri alla Procura dopo aver appreso che una persona organizzava matrimoni per consentire alle extracomunitarie di rimanere legittimamente in Italia. Uno di questi 'matrimoni' veniva subito individuato dai militari: così una cittadina albanese ha iniziato la sua collaborazione riferendo agli investigatori che le nozze erano fittizie così come i testimoni. Attraverso l'attività di osservazione e di controllo si è riusciti ad identificare tutti i componenti del sodalizio e la base operativa, risultata trovarsi a Castevolturno, in un bar della Fiore. Altri due cittadini albanesi, colpiti dallo stesso provvedimento, sono in carcere nel paese di origine per altri reati mentre altri albanesi che fanno parte della banda non sono stati rintracciati e sono ricercati. In totale, le persone indagate sono 18.

 
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