Armi ed esplosivi, candelotti di gelatina (del tipo che viene usato nelle cave) e cartucce. Ma anche i resti di Antonio Ruotolo, un uomo scomparso anni fa in provincia di Caserta e ritenuto vittima della "lupara bianca". E' quanto è stato rinvenuto nell'ambito di una vasta operazione anticrimine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Caserta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Le armi ritrovate dai carabinieri sono tutte perfettamente efficienti e secondo gli investigatori, insieme all'esplosivo e ai detonatori, erano nella disponibilità del gruppo camorristico di San Felice a Cancello, nel Casertano. In località Costa di Arienzo, sempre in Terra di Lavoro, i carabinieri hanno sequestrato un kalashncov, un fucile automatico calibro 12, alcune pistole oltre ad un ingente quantitativo di cartucce. Non molto distante, pochi giorno dopo, in due distinte operazioni, in località Fizzo di San Felice a Cancello i carabinieri hanno sequestrato una pistola ed alcune munizioni. Più consistente e pericoloso l'arsenale che è stato scoperto a Santa Maria a Vico (sempre nel Casertano) in due diverse località (in via Rosicano e in via Migliarini). Gli investigatori hanno rinvenuto 4 candelotti di gelatina esplosiva del tipo che viene utilizzato nelle cave, oltre ad un fucile, ad alcune pistole e numerose cartucce di diverso calibro. Altre pistole e cartucce, ma anche un motociclo, oltre a tre detonatori sono stati rinvenuti in località Forticella di San Felice a Cancello. Nell'ambito della stessa indagine, che viene coordinata dai sostituti procuratori della Dda Raffaele Cantone e Raffaello Falcone, in un pozzo della zona montana di San Felice a Cancello sono stati rinvenuti dei resti umani. Molto probabilmente sono di Antonio Ruotolo, scomparso tempo fa per "lupara bianca"