“Chiediamo al commissario di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania, Corrado Catenacci, un incontro urgentissimo per evitare che abbiano a verificarsi a Santa Maria la Fossa gli stessi episodi registratisi ad Acerra in opposizione al termovalorizzatore”. A parlare è il presidente della Provincia di Caserta e vicepresidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, Riccardo Ventre. “Se le notizie di stampa che danno per imminente l’inizio delle operazioni finalizzate a rendere attivo l’inceneritore della cittadina casertana dovessero trovare conferma nella realtà, la popolazione locale potrebbe dare vita a manifestazioni di dissenso e proteste dello stesso tipo ed intensità di quelle del comune a nord di Napoli. Pertanto chiediamo al Commissariato di rivedere la decisione, calata prepotentemente dall’alto, di installare un impianto di smaltimento rifiuti di queste dimensioni laddove sorgono le principali attività del nostro comparto agro-alimentare di Terra di Lavoro. Chiediamo, altresì, di convocare in Regione la Commissione paritetica sull’Ambiente istituita dall’Ente che mi onoro di presiedere, da tempo al lavoro per alternative a quella di Santa Maria la Fossa, in modo da ridiscutere l’ubicazione del termovalorizzatore”. Il presidente della Commissione, Michelangelo Madonna, ha inoltre proposto al presidente Ventre, che ha accolto e rilanciato il suggerimento, di fissare una riunione straordinaria del Consiglio provinciale per esaminare i punti fissati dall’organismo di corso Trieste e dare concreta attuazione alla provincializzazione del processo di smaltimento dei rifiuti. “Se il commissario Catenacci ci ascoltasse – ha concluso Madonna – capirebbe che spetta alle autonomie locali decidere, in base alla valutazione di un impatto ambientale che tenga conto anche e soprattutto dei fattori inquinanti già esistenti nell’area dove dovrà sorgere la struttura, dove allocare tale impianto. Oggi come oggi saremmo in grado di dare indicazioni precise e dettagliate sul luogo più adatto allo scopo”.