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RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: LE NEWS DI MARZO 2023

CRASH-TEST EURO NCAP: NUOVI E PIÙ SEVERI CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEI FURGONI

Fiat Ducato ancora il più sicuro tra i van “Oro” anche per Ford Transit “Argento”: Mercedes-Benz Vito e Sprinter, Volkswagen Transporter, Renault Trafic, Nissan Primastar, Volkswagen Crafter “Bronzo”: Citroën Jumpy (Dispatch e Relay), Iveco Daily, Opel/Vauxhall Vivaro e Movano, Peugeot Expert e Boxer, Renault Master, Toyota PROACE “Non raccomandabile”: Nissan Interstar Sticchi Da

miani (ACI): “Solo perché i furgoni vengono utilizzati per scopi commerciali non significa che debbano essere meno sicuri delle auto”

Roma, 1 marzo 2023 - Il consorzio internazionale Euro NCAP - al quale partecipa anche l’Automobile Club d’Italia - ha annunciato l’adozione, a partire da quest’anno, di nuovi e più severi criteri di valutazione della sicurezza dei furgoni, facendo così seguito al lancio del Commercial Van Safety Rating del 2021.

“Le tecnologie di sicurezza e le soluzioni innovative si stanno sviluppando a ritmo sostenuto - ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI - ed Euro NCAP deve adeguare, continuamente, i propri criteri, per garantire che i costruttori mantengano l'impulso a innovare e a rendere disponibili le più recenti tecnologie di sicurezza su tutti i veicoli che circolano sulle strade europee”.

“Solo perché i furgoni vengono utilizzati per scopi commerciali – ha sottolineato Sticchi Damiani - non significa che debbano essere meno sicuri delle autovetture ed - entro il 2026 - dovranno soddisfare i medesimi requisiti”.

Ducato e Ford Transit d’“Oro” I risultati – resi noti oggi - delle prove effettuate sulla base dei nuovi paradigmi, confermano Fiat Ducato il migliore dei diciotto mezzi selezionati (già sottoposti a test lo scorso anno), nonostante la valutazione del van Stellantis scenda da “Platino” a “Oro”. “Oro” anche per il Ford Transit.

Mercedes-Benz Vito e Sprinter, Volkswagen Transporter, Renault Trafic, Nissan Primastar e Volkswagen Crafter sono stati classificati “Argento”.

“Bronzo”, invece, per Citroën Jumpy (noto come Dispatch nel Regno Unito), Citroen Jumper (Relay), Iveco Daily, Opel/Vauxhall Vivaro, Opel/Vauxhall Movano, Peugeot Expert, Peugeot Boxer, Renault Master, Toyota PROACE.

In coda al gruppo, anche in questa serie di test, Nissan Interstar, considerato “non raccomandabile” a causa della mancanza di sistemi di prevenzione degli incidenti.

In base ai piani di Euro NCAP, entro il 2026 i furgoni dovranno avere gli stessi requisiti ADAS delle autovetture. Da quel momento in poi, la valutazione prenderà in considerazione solo l'installazione di serie in tutti i mercati europei. Il consorzio ha, inoltre, in programma di introdurre presto uno schema di valutazione per i veicoli pesanti (HGV). Secondo Euro NCAP, infatti, la tecnologia ADAS può aiutare a prevenire o mitigare efficacemente le conseguenze degli incidenti che coinvolgono mezzi commerciali, incidenti che non sono più elevati come numero rispetto alle autovetture ma risultano, mediamente, più gravi. Con i nuovi criteri, infine, Euro NCAP dedica maggiore attenzione agli utenti vulnerabili della strada, con particolare riguardo agli scenari notturni e alla sicurezza di pedoni e ciclisti.

I risultati completi delle prove sono disponibili sul sito www.euroncap.com

FORMULA 1GP DI IMOLA ACI AVVIA FASE 3 VENDITA BIGLIETTI 60MILA TAGLIANDI A DISPOSIZIONE DAL 3 MARZO

Venerdì 3 marzo, a partire dalle ore 12.00, l’Automobile Club d’Italia avvierà la terza fase di vendita dei biglietti per la prima tappa italiana di Formula 1 della stagione 2023: il Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna - sesto round della serie iridata, giunto alla 4^ edizione, in programma dal 19 al 21 maggio presso l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. ACI rende ora disponibile un nuovo stock di 60mila biglietti, suddivisi nei tre giorni dell’evento, relativi ad otto nuove tribune.

I biglietti potranno essere acquistati sul sito web www.autodromoimola.it, nonché sul sito web www.TicketOne.it Tutte le info su: www.autodromoimola.it

IN DOWNLOAD GRATUITO SU GOOGLE PLAY E APP STORE

LA NUOVA APP “ACI RADIO”: TUTTA UN’ALTRA MUSICA

La Russa (Presidente AC Milano e ACI Infomobility): “Gli ascolti ci premiano: la direzione presa è vincente. Il palinsesto trattiene chi ci ascolta per la prima volta e invoglia a tornare”

Bonora (Direttore Responsabile ACI Radio): “Format diverso, veloce, divertente, ricco di approfondimenti sul mondo automotive e informazioni utili per la mobilità di tutti i giorni”

Roma, 6 marzo 2023 – Dirette radiofoniche, podcast, 24 ore su 24 di programmi di ACI Sport TV, info geolocalizzate sul traffico e servizi di Luceverde, in una grafica unica, coinvolgente e appassionante, per un’esperienza d’ascolto in alta qualità.

È la nuova app “ACI Radio”, disponibile in download gratuito sia su Google play (Android) che su App Store di Apple.

“L’evoluzione dell'App, che segue i trend digitali del momento – ha affermato Geronimo La Russa, Presidente di AC Milano e ACI Infomobility, editrice di ACI Radio - offre uno spazio multicanale ai nostri appassionati, che possono ascoltare ACI Radio ma anche guardare la nostra TV sportiva”. “Gli ascolti ci premiano – ha sottolineato La Russa - crescendo mese dopo mese. Nel 2022, dal lancio di maggio, solo in streaming abbiamo raggiunto oltre 1.200.000 ascoltatori unici: un successo”. “Ora – ha concluso il Presidente di ACI Infomobility - siamo in attesa dei dati del DAB+ ma siamo sicuri che la direzione presa sia vincente. Il palinsesto, fatto di programmi d'informazione autorevoli e d'intrattenimento coinvolgenti, trattiene chi ci ascolta per la prima volta e invoglia a tornare”.

“Una nuova app per ACI Radio: completa, immediata e semplice da utilizzare”, ha dichiarato Pierluigi Bonora, Direttore Responsabile di ACI Radio. “Un bel regalo - ha spiegato il Direttore di ACI Radio - in vista del primo compleanno di ACI Radio, il prossimo 5 maggio. Da quel giorno, un anno fa, ACI Radio è costantemente vicina ai suoi numerosi ascoltatori con un format diverso, veloce, divertente e ricco di approfondimenti sul mondo automotive che evolve e di informazioni utili per la mobilità di tutti i giorni”. “E sì – ha concluso Bonora - ACI Radio è proprio ‘tutta un'altra musica’, anche nel modo in cui affronta i problemi del settore e si batte a favore della passione per la mobilità. Avanti così, dunque. E grazie a tutti”.

ACI Radio - radio ufficiale dell’Automobile Club d’Italia – è il canale radiofonico con la “Passione per la mobilità”, che trasmette 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per parlare di mobilità, turismo, news, meteo, sicurezza stradale, mondo auto, eventi, infomobilità nazionale e locale e tanta, tanta musica.

ACI Radio si può ascoltare anche attraverso il canale digitale in DAB+, il sito dedicato radio.aci.it, oppure Smartspeaker.

MERCATO AUTOVEICOLI

ACI: FRENATA A FEBBRAIO PER IL MERCATO DELL’USATO

NUOVA BATTUTA D'ARRESTO PER LE RADIAZIONI DI AUTOVETTURE

In frenata a febbraio il mercato dei veicoli di seconda mano, che chiude il bilancio mensile con il segno meno. I passaggi di proprietà di autovetture al netto delle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno contenuto le perdite registrando un decremento dello 0,7% rispetto al mese di febbraio 2022. Risultato peggiore per i passaggi netti di motocicli, che hanno archiviato una variazione mensile negativa dell’11,9%.

L’auto di seconda mano continua comunque a raccogliere più consensi rispetto al mercato del nuovo: per ogni 100 autovetture nuove nel mese di febbraio ne sono state vendute 180 usate (186 nel primo bimestre dell’anno).

Le preferenze sull'usato dei consumatori, per l’ennesima volta, hanno premiato a febbraio le alimentazioni più tradizionali (gasolio e benzina), mentre la quota delle vetture ibride a benzina è arretrata al 4,3% (era il 5,2% lo scorso gennaio) e quella delle elettriche resta ancora ferma allo 0,4%. Nuovamente in crescita, al contrario, la quota delle vetture di seconda mano benzina/gpl (+63,8% e un’incidenza sul totale del 7,3%), così come quella delle ibride a gasolio che non superano tuttavia ancora l’1% (+72,9% e un’incidenza dello 0,7%).

Nelle minivolture si confermano sempre sugli scudi le autovetture diesel (53% di quota a febbraio 2023, in lieve calo rispetto all’analogo mese del 2022, quando era il 53,2%). L’incidenza delle alimentazioni ibride a benzina sale invece a febbraio al 5,7%, con un incremento complessivo del 44,4%, superata tuttavia da quella delle bifuel benzina/gpl che si attesta al 7,4% . Da segnalare anche nei minipassaggi il balzo mensile delle auto ibride a gasolio (+90,9%), che a febbraio oltrepassano seppur di poco il traguardo dell’1% (1,1%).

Nel primo bimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 i trasferimenti netti di proprietà evidenziano aumenti del 4,7% per le autovetture e del 3,4% per tutti i veicoli, a fronte di un calo del 4,8% per i motocicli. I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it .

Ancora una forte battuta d’arresto nel mese di febbraio per le radiazioni, che nel settore delle quattro ruote hanno archiviato un decremento del 14% rispetto all’analogo mese del 2022 (numero più basso in assoluto per il mese di febbraio se si esclude l’anno 1996, precedente all’emanazione di incentivi alla rottamazione). Il tasso unitario di sostituzione risulta pari a 0,65 nel mese di febbraio (ogni 100 auto nuove ne sono state radiate 65) e a 0,66 nei primi due mesi del 2023. In crescita, viceversa, le radiazioni di motocicli che hanno chiuso il mese di febbraio mettendo a bilancio una variazione positiva del 4,8% rispetto a febbraio 2022.

Complessivamente da gennaio a febbraio 2023 rispetto agli stessi mesi del 2022 le radiazioni hanno archiviato decrementi del 14,5% per le autovetture e del 12,3% per tutti i veicoli, a fronte di un aumento del 7,4% per i motocicli.

MOTORISMO STORICO

IL PRESIDENTE DELL’ACI ANGELO STICCHI DAMIANI SCRIVE AL SINDACO DI ROMA SALVAGUARDARE LA QUALITÀ

E DISTINGUERE TRA AUTO ‘STORICHE’ E AUTO ‘VECCHIE’ L’80% DELLE AUTO CONSIDERATE DI “RILEVANZA STORICA” SONO “SEMPLICEMENTE VECCHIE” ACCESSO AL CENTRO DI ROMA SOLO PER I MODELLI CHE RAPPRESENTANO

UNA “INDISCUTIBILE TESTIMONIANZA DELL’INDUSTRIA DELL’AUTOMOBILE NEL TEMPO”

“Gentile Signor Sindaco, l’attuale dibattito sull’accessibilità al centro di Roma delle vetture storiche, offre all’Automobile Club d’Italia e ad ACI Storico l’occasione di esprimere alcune considerazioni”. Comincia così, la lettera aperta inviata, oggi, dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia – Angelo Sticchi Damiani - al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “In 118 anni di vita – si legge nella lettera, che riproduciamo qui integralmente - l’ACI è sempre stato il principale punto di riferimento degli automobilisti italiani, per la mobilità, la sicurezza stradale, lo sport dei motori e la difesa delle auto storiche. A partire dal 1933, anno di fondazione del Museo dell’Automobile di Torino, l’ACI tutela il motorismo storico in tutte le sue forme. E svolge questo compito investendo, con continuità, ingenti risorse per la conservazione, valorizzazione e restauro del patrimonio motoristico italiano e, in perfetta coerenza con tale missione, dieci anni fa ha creato il Registro di ACI Storico. Ed è sempre per tale missione che, anche nella vicenda in oggetto, l’ACI ritiene che il vero valore da salvaguardare sia la “qualità’’, laddove altre associazioni e club puntano invece sulla “quantità’’.

Valori opposti, dunque, traducibili in una semplice regola di azione: distinguere tra auto storiche e auto vecchie.

Ecco perché noi non riteniamo importante “la percentuale delle auto dotate di Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica rispetto al parco circolante di Roma’’, ma che ad accedere nel centro di Roma siano quei modelli che rappresentano un’indiscutibile testimonianza dell’industria dell’automobile nel tempo”.

Qui si manifesta il vero punto di principio: l’unica vera ragione del valore che deve essere attribuito a una vettura storica. Perché, se esiste una distinzione tra auto storiche e auto vecchie diventa, ipso facto, impossibile affermare che tutte le auto, compiuti i vent’anni, possano diventare di interesse storico e collezionistico, se ben conservate”. Proprio per perseguire tale principio, circa cinque anni fa, ACI Storico in collaborazione con alcuni Club di marca, esperti e giornalisti specializzati del settore, ha redatto una ‘’Lista di Salvaguardia’’ per definire quei modelli di auto che per rarità (individuata con certezza dal numero di veicoli ancora iscritti al Pra), caratteristiche tecnologiche, design ed innovazione possiedono le qualità per essere considerate di interesse storico e collezionistico. Tale Lista viene aggiornata ogni anno.

Da una puntuale verifica dei dati in nostro possesso, si è potuto constatare che per gli anni 2019/2020/2021 solo il 20% circa delle auto che hanno ottenuto il cosiddetto CRS sono inserite nella Lista di Salvaguardia e ciò significa che il restante 80% sono da considerarsi auto semplicemente vecchie, magari da rottamare per contribuire al ringiovanimento del parco circolante italiano, notoriamente il più vecchio d’Europa, con i conseguenti e ben noti problemi di inquinamento e sicurezza stradale”.

C’è inoltre da considerare che, considerato il loro valore, le vere auto storiche sono utilizzate non certo quotidianamente, bensì raramente e con molta cautela. È importante, infine, sottolineare anche un altro aspetto, che investe talune rilevanti incongruenze normative. C’è infatti da chiedersi come sia possibile che a regolare questo settore insista ancora una norma (l’art. 60 del Codice della Strada) redatta addirittura 31 anni fa, quando la dimensione del fenomeno e il numero degli appassionati era di gran lunga inferiore rispetto a oggi. E proprio una simile legge - palesemente superata - continua a non riconoscere il ruolo dell’ACI e di importanti case automobilistiche - come la Ferrari - nella tutela del motorismo storico.

Ulteriore anomalia giuridica è costituita dall’obbligo di registrazione sulla carta di circolazione di un certificato, il già citato CRS, che viene rilasciato da Club di soggetti privati, ma incredibilmente in assenza di alcuna disciplina pubblicistica, sia tecnica che tariffaria. Per tutti questi motivi – conclude il Presidente dell’ACI - riteniamo che non sia oggi corretto rischiare di penalizzare le vere auto storiche adottando dei provvedimenti che prescindano da questa importante differenza. Al contrario, auspichiamo che tutti i provvedimenti destinati a incidere in questo settore, siano sempre riconducibili ad una ratio ben chiara: quella di tutelare e preservare il valore del vero patrimonio storico motoristico italiano”.

 
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