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RUBRICA ACI A CURA DEL DIR. MARINO PERRETTA: UNIPADOVA E ACI SU MOBILITA' GREEN

Roma, 17 ottobre 2019 - ACI E UNIVERSITÀ DI PADOVA STUDIANO LA MOBILITA’ GREEN
Due giorni con esperti dell’Università, di FCA-CRF, Ferrari, Dallara, Ducati, Carraro, Enel e ACI
 

Padova, 16 ottobre 2019 - A 100 anni dalla morte di Enrico Bernardi, che diede impulso alla costituzione del Dipartimento di ingegneria industriale e dell’Automobile Club Padova, lunedì 21 e martedì 22 ottobre al Museo Diocesano di Padova in Piazza Duomo si terranno le due giornate di studio dal titolo "Passato, presente e futuro della mobilità", organizzate dal Dipartimento di Ingegneria Industriale in collaborazione con l’Automobile Club Padova e con l’Automobile Club d’Italia, per riflettere, insieme ad esperti del dipartimento e di alcune delle più importanti aziende produttive, sullo stato dell’arte della mobilità e su ciò che, dal punto di vista tecnico, ci attende nel prossimo futuro. Per partecipare agli incontri è necessario registrarsi gratuitamente sul sito www.mobilita19.it

 
STICCHI DAMIANI, PRESIDENTE ACI:
“INCENTIVARE IL RINNOVO DEL PARCO CIRCOLANTE”
 

“Oggi esiste l’auto perché nel 1882 dal genio di Enrico Bernardi è scaturita la scintilla che ha acceso il primo motore a scoppio. In 137 anni la sua idea ha cambiato il mondo, alimentando un’evoluzione tecnologica oggi più fervida che mai. Il progresso sociale innestato rischia però una battuta d’arresto senza il rinnovo del parco circolante con veicoli sempre più sostenibili e sicuri: 4 auto su 10 oggi hanno più di 15 anni di età. L’Automobile Club d’Italia chiede da tempo incentivi e facilitazioni non solo per le auto di prima immatricolazione, ma anche per la sostituzione di una vecchia automobile con una usata post Euro4”.

 
BALDAN, PRESIDENTE AC PADOVA:
“BASTA SLOGAN, AI DECISORI SERVONO CONTRIBUTI SCIENTIFICI”
 

“Abbiamo di fronte un’occasione unica: quella di ripensare la mobilità mettendo al centro l’uomo e il suo ambiente. Le strade e l’aria che respiriamo sono di tutti: di chi guida, di chi non guida, di chi guiderà fra 100 anni. Il dibattito sui temi dell’ecosostenibilità è al centro dell’attenzione dei media. Quello che vogliamo offrire è un contributo scientifico che consenta, soprattutto a politici e decisori, di fondare le loro scelte sulla base di nozioni solide, oltre ideologie, fake news e atteggiamenti da stadio, che inevitabilmente ritroviamo sia fra chi sostiene, magari in buona fede, che l’effetto antropico non esiste, sia fra gli ambientalisti più radicali. All’uomo e al suo ambiente servono responsabilità e conoscenza, non slogan - dichiara Luigino Baldan, presidente dell’automobile Club Padova - Grazie alla collaborazione dell’Università di Padova e dell’Automobile Club d’Italia, Padova torna ad essere la Capitale dell’Automobile e del dibattito sulla mobilità. A Padova si sono uditi “i primi scoppi” del motore che per più di cento anni ha dato potenza e velocità alle aspirazioni degli uomini. Nel solco di questa tradizione, da qui ascolteremo idee e proposte per dare nuova energia ai motori di domani. Il lavoro del comitato scientifico, presieduto da Guido Ardizzon, Silverio Bolognani, Massimo Guglielmi e Giovanni Meneghetti, e della Fondazione Caracciolo è stato encomiabile. Insieme a loro, gli studiosi e i tecnici, che prenderanno la parola durante le conferenze di lunedì 21 e martedì 22 prossimi, saranno chiamati a fare anzitutto chiarezza: l’automobile elettrica è la migliore soluzione tecnologica per ridurre l’inquinamento? E a quale costo?”

 

IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

 

Lunedì 21 ottobre, dalle ore 9.30 al Museo Diocesano di Padova in Piazza Duomo 12, i lavori saranno introdotti daLuigino Baldan, Presidente dell’Automobile Club Padova, cui seguiranno Francesco Scotto, coordinatore del settore studi e ricerche della Fondazione Filippo Caracciolo, seguiti da Giovanna Cavazzini e Guido Ardizzon dell’Università di Padova sul contributo scientifico del Professor Bernardi agli albori del motorismo in Europa e dei veicoli con motori a combustione interna. Sulle auto elettriche, dalle 11.30, interverranno Massimo Guarnieri, Università di Padova, e Vittorio Ravello, FCA-CRF, Global Innovation, EMEA - Vehicle Research Program Management - Electrifi cation Projects, mentre concluderà la mattinata Matteo Luca Facchinetti, Senior Expert - Mechanical Engineering, PSA Groupe. Dalle 14.00 i lavori riprendono sugli sviluppi recenti nella trazione elettrica, idraulica nelle trasmissioni per veicoli elettrici e ibridi, batterie di nuova generazione, mobilità nell’auto sportiva, Formula E oltre alle sfide che aspettano il mondo della moto con Silverio Bolognani e Vito Di Noto, Università di Padova, Roberto Zambardi, Direttore Tecnico ZF Automotive Pumps Division, Emanuele Carando, Head of Product Marketing Ferrari Spa,  Andrea Toso, Head of R&D and US Racing Business Leader Dallara Spa, e Pierluigi Zampieri, Innovation Manager Ducati Motor Holding Spa.

 

La giornata di martedì 22 ottobre dalle ore 9.00 si apre con l’intervento di Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia, cui seguono gli approfondimenti sul futuro nelle macchine off-highway di Fulvio Lo Conte, R&D Competence Director Carraro S.p.A., delle infrastrutture e reti per l’e-mobility di Francesco Catucci, Responsabile Esercizio e Manutenzione E-mobility Enel X, e sulle procedure operative per la messa in sicurezza di auto ibride ed elettriche da parte di Vincenzo Lotito, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco prima della tavola rotonda conclusiva prevista alle 10.45.

 

LA FIGURA DI BERNARDI

 

La figura di Enrico Bernardi (Verona 20 maggio 1841 – Torino 21 febbraio 1919) è centrale nella storia dell’auto. Cominciò ad occuparsi di motori a combustione interna intorno al 1870, in un periodo in cui era fervidamente sentita l’esigenza di macchine energetiche di piccola potenza e di modesto peso e ingombro, e perciò facilmente trasportabili. Nel Museo di Macchine “Enrico Bernardi” sono conservati i principali esemplari di motore da lui progettati e realizzati che hanno segnato la storia motoristica in Europa nella seconda metà del XIX secolo. La vettura Bernardi avente targa 42-2, il cui atto di immatricolazione è tuttora conservato negli archivi dell’AC Padova, che ha contribuito a fondare, è perfettamente funzionante e “marciante” su strada piana senza alcuna alterazione di assetto rispetto al passato. E’ considerata la prima auto con motore a scoppio della storia.

 
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