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PROCESSO REGI LAGNI: DAL GUP EX LEGALE RAPPRESENTANTE DEL CENTRO CAMPANIA

Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 7 febbraio 2014 (Casertasette)

Inquinamento e disastro ambientale: davanti al gup indagate 36 persone. C'è anche ex rappresentante legale del Centro Commerciale Campania di Maricianise

Danneggiamento, disastro ambientale, sversamento di rifiuti nelle acque reflue abusivo e alterazione delle bellezze naturali. Sono questi i reati di cui devono rispondere a vario titolo una quarantina di indagati – tra cui Ermanno Niccoli, all’epoca legale rappresentante del Centro Commerciale Campania di Marcianise accusati a vario titolo nell’inchiesta firmata quattro anni dall’ex pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie. Inchiesta sfociata con arresti e sequestri, successivamente in gran parte annullati dal Riesame. Dopo quattro anni, ieri è stata rinviata di altri nove mesi l’udienza preliminare svoltasi davanti al gup Tommaso Perrella mentre è alle porte la prescrizione di reati per i quali è prevista una multa. Si deciderà il 13 novembre prossimo, infatti, sulle presunte responsabilità degli indagati coinvolti nel procedimento che riguarda i Regi Lagni e i depuratori di Villa Literno, Napoli Nord e Marcianise. Nella stessa inchiesta fu coinvolta anche la Hydrogest, società che gestiva i depuratori e che vantava un credito di cento milioni di euro con la Regione Campania. Il mancato funzionamento degli impianti di depurazione di Nola, Marcianise-Orta di Atella e Villa Literno determinò una serie di concentrazione anomala di mercurio nelle acque del litorale casertano e nei pozzi era stato riscontrato un elevato valore dell’azoto ammoniacale. Il Riesame parlò di inquinamento colposo, ma non doloso. Molti depuratori riferibili agli indagati erano conformi alle regole ma l’accusa scattà ugualmente. Sotto accusa anche diversi comuni che sversavano senza passare per i depuratori.

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