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UCCISO IN AGGUATO PREGIUDICATO 19 ENNE: ERA STATO SCARCERATO DA POCO


Hanno atteso che uscisse in auto dal portone di casa, in via Salerno, a Villa Literno (Caserta), poi hanno esploso contro la vettura, una Fiat Tempra station wagon, numerosi colpi di mitraglietta e di pistola di grosso calibro. Questa la dinamica dell'agguato in cui è rimasto ucciso Antonio Di Fraia, pregiudicato di 19 anni, ritenuto legato ad una organizzazione camorristica operante nella zona, uscito soltanto qualche settimana fa dal carcere, dove era stato chiuso con l'accusa di detenzione di armi e di munizioni. Di Fraia, raggiunto in varie parti del corpo è morto all'istante. Il padre, richiamato dagli spari è uscito di casa, ed i sicari, due o tre che viaggiavano a bordo di un vettura di grossa cilindrata, gli hanno esploso contro un colpo di pistola ferendolo ad un piede, probabilmente al solo scopo di costringerlo a rientrare nell'abitazione. Il loro obiettivo era il giovane pregiudicato e non il padre. Antonio Di Fraia, secondo gli investigatori, era affiliato alla fazione dei Tavoletta del clan dei 'casalesi' che nella zona di Villa Literno si contrappone a quella che si ritiene capeggiata da Francesco Bidognetti, soprannominato 'Cicciotto e mezzanotte', in carcere da tempo. Il contrasto tra i due gruppi del potente clan camorristico dei 'casalesi', ha provocato da tempo una faida con continui agguati mortali. L'ultimo, poco più di un mese fa, quando nelle adiacenze della propria abitazione due sicari a bordo di una moto uccisero l'operaio Stefano Aversano, incensurato di 22 anni, originario di Villaricca, ritenuto legato al clan Bidognetti. Uno dei presunti responsabili dell'agguato ad Aversano, Mauro Delle Donne, fu catturato il giorno dopo dai carabinieri che trovarono anche una delle armi usate dal commando. Non si esclude che l'agguato a Di Fraia possa essere messa in relazione all'uccisione di Aversano.

 
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