Caserta - Torna a nuova vita, dopo essere rimasto chiuso per ventiquattro anni, il teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Il massimo del comune casertano, che per la sua bellezza fu ribattezzato il 'piccolo San Carlo', sarà restituito alla città giovedì sera ospitando la prima del 'Benjaminowo: padre e figlio' poemetto teatrale a due voci di Franco Marcoaldi messo in scena da Toni Servillo con lo stesso Franco Marcoaldi e le musiche di Fabio Vacchi. Due anni di restauro sono stati necessari per restituire al teatro l'agibilità persa dopo il sisma del 1980. Il teatro, che in passato ha ospitato sulle sue scene artisti del calibro di Totò, Arturo Toscanini, Caruso e Viviani è stato recuperato grazie all'impegno dell'amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere che ha investito 4 milioni di euro, affiancata nello sforzo dalla Regione. "Si tratta di un bene culturale abbandonato di cui sembrava persa la memoria - ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino - Lo scopo che ci siamo prefissi era quello di uno spazio vivo al'interno della riqualificazione dell'intera città". Centomila euro i fondi stanziati dalla Regione per l'apertura del teatro, cui "si aggiungeranno nella prossima riunione di giunta - ha annunciato Bassolino - altri 600.000 per creare strutture accoglienti attorno al teatro". Il nuovo - vecchio teatro si aprirà agli studenti che potranno assistere alle prove, come assicura l'attore Toni Servillo:"Sarà una casa per chiunque vive di teatro, attori, costumisti e tecnici e un'opportunità per chi come me è cresciuto a Caserta di avere un punto di riferimento o un primo approdo verso l'arte teatrale. Peraltro - ha detto Servillo - il teatro è molto bello ed offre condizioni di lavoro ideali". Quanto al testo non convenzionale per la prima, la scelta di Servillo è chiara:"Vogliamo dare al teatro una vocazione alla sperimentazione, sarebbe stato troppo facile esordire con 'Sabato, domenica, e lunedi', che comunque rappresenteremo". Soddisfatto il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Enzo Iodice, che ha parlato di "un tempio che rinasce", ringraziando la Regione per aver affiancato il comune nell'opera di recupero del teatro che sarà gestito in comune con la Regione essendo ente di diritto pubblico.