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CASERTA, CRONACA: INVESTIGATORI SI IMPOSSESSANO DEL PC DI ZAGARIA


CASAPESENNA (Caserta), 8 dicembre 2011 (Casertasette) - Stanno per essere ultimati i rilievi della Polizia scientifica all'interno del bunker di vico Mascagni a Casapesenna, nel Casertano, dove ieri è stato arrestato il boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, latitante da 16 anni. A quanto si è appreso, gli agenti hanno repertato numerosi oggetti di interesse tra cui un computer il cui esame comincerà nelle prossime ore. Gli investigatori sperano di acquisire, attraverso i file, dati importanti sulla cosca e i suoi appartenenti. Il pm Catello Maresca che, con gli altri colleghi del pool ha seguito le indagini e le ricerche su Zagaria, sta tornando a Casapesenna per un'ulteriore ricognizione del covo e dell'abitazione soprastante. A Casapesenna il giorno dopo la cattura del boss Michele Zagaria inizia così, con una richiesta: "Scrivete che ci dispiace che lo hanno arrestato, lo dovete scrivere". Davanti alla villa dove, in un bunker, Michele Zagaria si nascondeva non c'é più niente se non un cartello dove si legge che l'immobile è stato posto sotto sequestro. Nessuno ha voglia di parlare. In una casa di fronte, dove qualcuno dice di aver visto la sorella del boss, una signora si affaccia e inizia ad urlare: "Andate ad uccidervi". E poi la richiesta 'dovete dire a tutti che ci dispiace'. In piazza la storia non cambia. Zagaria? "A noi non ci ha fatto nulla di male". Nella piazza principale di Casapesenna in tanti, oggi, parlano dell'arresto del boss Michele Zagaria. Quasi tutti esprimono rammarico per quanto avvenuto, "ora qui nessuno ci darà il pane". Ma c'é anche chi se la prende con Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, coinvolto in un'inchiesta su presunti legami con un imprenditore che è considerato vicino alla camorra. "Lepore (procuratore di Napoli, ndr) questo non lo doveva fare - urla un cittadino davanti al bar Palma - perché ha fatto ritornare Pisani che anche lui è accusato in un'inchiesta della magistratura. Non è giusto". E mentre l'uomo pronunciava queste parole, diversi concittadini, intorno a lui lo hanno applaudito. Poi la difesa, senza se e senza ma, di Zagaria. "Anche a carico di Berlusconi, di Dell'Utri, di ministri vari ci sono pesanti accuse - spiega un cittadino - la differenza tra loro e Zagaria è che i ministri e i politici se ne possono andare in giro, Zagaria no". E poi, "lui era un nostro amico ci stava vicino, era un poveretto che lo Stato ha bloccato".

 
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