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PARMALAT, OPERAZIONE DELLA DDA: TRE ARRESTI, C'E' ANCHE UN CASERTANO


Tre dirigenti della Parmalat campana, Antonio Affinita, 56 anni; Rosario Cristiano, 48, ed Alfredo Gaetani, 56, sono stati arrestati dai carabinieri nell'ambito dell' inchiesta della Dda di Napoli sull'imposizione dei marchi Cirio e Parmalat ai dettaglianti nelle province di Caserta e Napoli da parte di clan camorristici. L' accusa per i tre funzionari, che hanno lavorato nella Cirio e successivamente nella Parmalat, è di favoreggiamento aggravato, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di alcuni concessionari del gruppo Parmalat ritenuti legati al clan dei Casalesi ed al clan Moccia. L' inchiesta, coordinata dal pm Francesco Curcio e dal procuratore nazionale aggiunto della Dda Lucio Di Pietro, aveva già portato nel marzo scorso ad una serie di arresti di affiliati al clan dei Casalesi, attivo nel casertano, ed al clan Moccia, attivo nell' entroterra a Nord di Napoli. Attraverso minacce ed intimidazioni, utilizzando imprenditori complici o collusi i clan camorristici erano riusciti ad imporre un regime di monopolio nella distribuzione del latte nel napoletano e nel casertano. I marchi imposti erano "Berna" e "Matese", appartenenti prima alla Cirio e poi, tramite le società Eurolat e Newlat, riconducibili alla Parmalat. I clan camorristici ottenevano mensilmente cospicue somme di denaro in cambio. Il versamento delle tangenti - secondo quanto emerso dalle indagini della Dda - era noto ad alcuni dirigenti dei gruppi Cirio e Parmalat che avevano ideato artifici contabili per mascherare le somme versate alla camorra.

 
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