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CASERTA, PIZZO SU MANIFESTI ELETTORALI (WILD POSTER): ARRESTATA UNA DONNA


MARCIANISE (Caserta), 3 ottobre 2011 (Casertasette) - Venticinquemila euro in tre tranche (diecimila, 7.500 e 7.500) sulle affissioni eseguite dal casertano V.R. per conto di vari candidati alle elezioni provinciale e regionali della primavera 2010 e cinquemila euro al titolare di un caseificio peraltro chiesti da un suo parente. Sono i particolari dell''inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza cautelare in carcere (una persona si trova fuori Caserta per malattia, ai domiciliari) a carico di dieci esponenti dei clan Belforte - Piccolo. Ad eseguire i provvedimenti dell'inchiesta Wild Poster, sono stati gli agenti di polizia della Squadra Mobile della Questura di Caserta. L'imprenditore che si occupava dell'affissione dei manifesti non avrebbe mai denunciato l'estorsione captata dagli investigatori mentre venivano intercettati gli arrestati per altri motivi. Il titolare del caseificio avrebbe ammesso invece di aver pagato la somma senza indicare i destinatari. V.R. fu costretto a pagare un "pizzo" da 25mila euro sulla base del servizio di affissione affidatogli per la campagna elettorale (provinciale e regionale) del 2010. l'imprenditore a cui era stato affidato, in tutta la provincia di Caserta, il servizio di affissione dei manifesti elettorali dei candidati alle consultazioni Provinciali e Regionali della primavera del 2010. Nel corso delle indagini sono emerse anche altre richieste estorsive, ai danni dei titolari di alcuni caseifici di Caserta e Marcianise ai quali, gli emissari dei clan Belforte e Piccolo, imponevano il pagamento di ratei estorsivi in concomitanza delle festività natalizie e pasquali.

Arrestata anche una donna

Sono complessivamente 10 le persone arrestate dagli agenti della Squadra mobile di Caserta nell'ambito di una operazione anticamorra che ha visto la decimazione dei clan Belforte e Piccolo. Dei 10 arrestati 2 si trovavano già in carcere per altre ragioni. Dei 10 arrestati 9 sono di sesso maschile e una di sesso femminile. Tra gli indagati vi sono anche Gennaro Buonanno di 62 anni, storico esponente e tra i fondatori del clan Belforte attivo a Marcianise nel Casertano; l'unica donna arrestata, Concetta Buonocore, 49 anni, viene ritenuta una referente di primo piano del clan Belforte ed è la moglie di un altro esponente della stessa cosca, Antonio Della Ventura; Pasquale Piccolo di 51 anni detto 'Rockfeller', sorvegliato speciale, ritenuto dagli investigatori reggente del clan Piccolo; Roberto Trombetta, 47 anni, fratello di Luigi, esponente di primo piano del clan Belforte. I 10 sono accusati di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa. L'indagine della Squadra mobile di Caserta è diretta dal vicequestore Angelo Morabito e coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli diretta dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho. Il clan Belforte storica cosca di Marcianise detta dei 'Mazzacanè è alleata della cosca dei Piccolo detta dei 'Quaqquaronè. Un tempo, i Belforte e i Piccolo erano in guerra, negli anni '90 furono protagonisti di una sanguinosa faida. Da tempo hanno stretto un'alleanza o comunque un patto di non belligeranza. Infatti nel corso delle indagini che all'alba di oggi hanno portato ai 10 arresti sono stati riscontrati dei rapporti tra Fabio Buonanno, dei Piccolo e Giovanni Buonanno dei Belforte. Gli investigatori hanno fatto chiarezza su alcuni episodi estorsivi posti in essere a cavallo tra il 2008 e il 2010. L'alleanza tra le due cosche sarebbe nata a seguito dell'indebolimento del clan Belforte falciato negli ultimi mesi da decine di arresti e da pesanti condanne che hanno colpito sia i capi che i gregari del clan. Tra il 2009 e il 2010 nel corso di diverse operazioni anticamorra erano già stati arrestati per vari reati alcuni affiliati al clan Piccolo tra i quali Andrea Letizia, del clan Piccolo, divenuto reggente della cosca. Altri indagati Michele Maietta, Salvatore Riccardi, Antonio Nacca, Mario Russo, Domenico Piccolo, Pietro De Lise, Salvatore Silvestre, Antonio Di Leo. Nonostante i duri colpi inferti ai due clan, nel prosieguo delle indagini è emerso che entrambe le bande hanno proseguito le loro attività estorsive nei confronti di imprenditori e negozianti. Peril clan Piccolo le estorsioni erano poste in essere da Buanno e Pasquale Piccolo mentre Salvatore Buttone, Nicola Petruolo e Giovanni Buonanno e Concetta Buonocre per conto del clan Belforte. Tra le vittime un imprenditore a cui era stato affidato in tutta la Provincia di Caserta il servizio di affissione dei manifesti elettorali dei candidati delle consultazioni provinciali e regionali della primavera del 2010. La vittima fu costretta a pagare la somma di 25 mila euro agli emissari dei due clan di Marcianise. tra le vittime delle estorsioni anche alcuni caseifici di Caserta e Marcianise ai quali gli emissari dei clan avrebbero imposto il pagamento di ratei estorsivi in concomitanza delle festività natalizie e pasquali.

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