CASERTA, 29 APRILE 2011 (Casertasette) - La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere «spegne» una parte della movida del capoluogo di Terra di Lavoro. Sigilli al piombo e la notifica di un sequestro preventivo sono stati affissi oggi alla porte della società proprietaria del «Contemporaneo Cafè» di via Mazzini, in pieno centro storico a Caserta, oggetto – sin dalla sua apertura avvenuta tre anni fa – di denunce per disturbo alla quiete pubblica. Un reato penale che si è concretizzato con il sequestro del locale e di una parte esterna di pertinenza dell’attività commerciale (ma non il Chiostro di Sant’Agostino) eseguita da una pattuglia dei vigili urbani di Caserta, composta da quattro persone del Nucleo Ambientale, agli ordini del comandante Alberto Negro. Il provvedimento cautelare di sequestro, al quale la società titolare potrà fare opposizione, è stato emanato dalla Procura sammaritana giovedì ed eseguito nella tarda mattinata di oggi sulla scorta di dettagliati esposti e lamentele acquisite in diversi verbali della Polizia Municipale. Musica ad alto volume e schiamazzi oramai divenuti all’ordine del giorno che si intensificavano soprattutto nei week end quando il locale veniva affollato da giovani clienti provenienti per lo più dalla provincia. La galleria dei negozi della stessa società titolare del bar è comunque fruibile mentre, c’è chi in passato, ha chiesto anche l’intervento dell’Arpac per la verifica delle emissioni acustiche oltre il livello consentito. Di recente, un’ordinanza del commissario prefettizio aveva limitato l’orario dell’attività della movida casertana anche a seguito della ferma richiesta di un residente malato di tumore. Un sequestro che non elimina un altro fronte di protesta che da anni si leva in un’altra zona di Caserta, tra corso Giannone e via G.M. Bosco e in qualche zona limitrofa dove si concentrano decine e decine di giovani della notte.