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CASERTA): RIFIUTO PASTI ALL'ANDOLFATO MA CALA AGITAZIONE. ARRIVANO PERMESSI

Nella foto di Alessandro Santulli, un momento del corteo formato da alcune decine di attivisti di un centro antirazzista locale


SANTA MARIA CAPUA VETERE, 14 APRILE 2011 (Casertasette) - Un presidio con corteo organizzato da un movimento antirazzista ha presieduto oggi l’esterno dell’ex caserma Andolfato dove sono ospitati circa 1000 profughi tunisini. Gli attivisti, che attraverso note e social network avevano denunciato qualche caso di presunte minacce e pestaggi nei confronti degli immigrati (allo stato non c’è ufficialità, nè notizie di denunce contro i poliziotti) ha «vigilato» anche oggi per solidarietà con i tunisini. Intanto, ieri, si è registrato qualche momento di agitazione (come il rifiuto dei pasti) a seguito della notizia della distribuzione di circa 200 permessi di soggiorno temporanei che verranno rilasciati dopo avere concordato con associazioni umanitarie e Protezione Civile i punti d'assistenza a cui potranno fare riferimento gli immigrati dopo che andranno via dal campo, così come riferito da Paolo Monorchio, coordinatore regionale per emergenza profughi della Campania.

Cala agitazione, arrivano permessi

Tutto pronto nel centro casertano di Santa Maria Capua Vetere per il rilascio dei permessi temporanei per i profughi nord africani ospitati in Italia. Lo ha detto Paolo Monorchio, coordinatore campano della Croce Rossa italiana per l'emergenza profughi. "Quello che metteremo a punto qui - sottolinea - verrà poi messo in atto anche in altri centri italiani". "Entro 48 ore la situazione dei permessi potrebbe sbloccarsi - ha aggiunto Monorchio - al momento sono disponibili circa cinquecento dei mille permessi che consentiranno a tutti gli immigrati ospitati nella tendopoli casertana di lasciare la struttura allestita nell'ex caserma 'Andolfato'". "Entro domani - annuncia Monorchio - ne dovrebbero arrivare altri cinquecento". Quando tutto sarà pronto, cioé quando saranno consegnati i permessi, "a ciascun immigrato sarà dato uno zainetto preparato dalla Croce Rossa Italiana contenente vestiti, pranzo al sacco e scarpe", conclude Monorchio.

Questionari per permesso

In vista del rilascio dei permessi temporanei, Questura e Prefettura di Caserta stanno acquisendo, attraverso un questionario, informazioni sui percorsi e le destinazioni finali che gli immigrati ospitati nella tendopoli allestita nell'ex caserma "Andolfato" di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) intenderanno raggiungere. "In questa maniera - ha detto Paolo Monorchio, coordinatore regionale per l'emergenza profughi in Campania - potremo capire il loro orientamento, per esempio se vogliono rimanere nella regione, spostarsi in altre località italiane oppure se intendono recarsi all'estero". Un'operazione, sottolinea Monorchio, finalizzata unicamente a fornire "un'assistenza più efficace". "Potremo infatti indicare i punti di riferimento e di accoglienza presenti sul territorio italiano, dove gli immigrati potranno andare a dormire, dove lavarsi e dove chiedere indicazioni sulle destinazioni finali". "Non vogliamo lasciarli da soli - ha aggiunto Monorchio - ma dare loro il massimo supporto possibile". "Qualcuno ha definito la tendopoli dell'Andolfato un lager - ha poi concluso -questo è eccessivo e offensivo. Si sta solo lavorando, di concerto con questura, prefettura e protezione civile, per fare in modo che sia garantita la sicurezza di tutti".

Regione Campania, Romano auspica senso responsabilità

Il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Paolo Romano, ha rilasciato la seguente dichiarazione "Di fronte al forte disagio e alle sofferenze degli immigrati ospitati nella struttura di Santa Maria Capua Vetere è sempre e comunque necessario conservare alto il senso di responsabilità civile e istituzionale". Lo dice Paolo Romano, presidente del Consiglio regionale della Campania. "Quanti, istituzioni e associazioni, sono impegnati al loro fianco, per assisterli in una condizione che è senz'altro difficile, stanno facendo il possibile per non deludere le loro aspettative e le loro aspirazioni. In questo contesto, quindi, appare più che auspicabile evitare posizioni che, per quanto condivisibili e legittime, possono in qualche modo contribuire ad accrescere negli ospiti della struttura quel comprensibile senso di esasperazione che è alla base delle tensioni interne al campo", conclude Romano.

La Carloni insiste sull'Andolfato-gabbia

"Le gravi tensioni registrate nelle ultime ore all'interno del campo di Santa Maria Capua Vetere confermano l'insostenibilità, sotto tutti i punti di vista, della decisione di accogliere e identificare i migranti tunisini chiudendoli in gabbia e costruendo tendopoli". Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Anna Maria Carloni. "Non ci poteva essere sconfessione più eclatante per chi aveva giudicato più che positive le condizioni del campo - prosegue Carloni - adesso l'impegno a consegnare rapidamente i permessi di soggiorno ai mille di Santa Maria Capua Vetere deve accompagnarsi alla decisione di smantellare immediatamente quel campo". "La Campania tutta - continua la senatrice Pd - deve opporsi all'idea che i profughi possano essere 'accolti' con la reclusione in veri e propri lager. L'accoglienza e l'identificazione dei migranti possono e devono essere realizzate in strutture diverse, più piccole e umane". "Le organizzazioni sociali, di volontariato e i comuni, devono essere chiamati tutti ad una gara di ospitalità e solidarietà: questo - conclude Carloni - farà bene ai migranti e farà ancor più bene a tutta la nostra gente che così potrà rivivere la propria storia di popolo di migranti e ritrovare valori antichi di ospitalità". Nei giorni scorsi ci sono state tensioni per la insistente richiesta di sigarette (alcuni immigrati si sono venduti le scarpe per ottenerne un pacchetto) ed alcuni malcontenti degli immigrati che non gradivano nè la Ferrarelle (acqua arrivata in gran quantità insieme alla Natìa nella struttra) nè l'aceto accanto ad alcune pietanze. Poi anche lo sciopero della fame...

 
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