Il Cira (Centro italiano di ricerca aerospaziale) di Capua (Caserta) si candida a ricoprire un ruolo di coordinamento nell'ambito del Gmes, l'iniziativa della Commissione europea e dell' Esa (l'Agenzia spaziale europea) per il monitoraggio globale applicato all'ambiente e alla sicurezza dei cittadini. Lo ha affermato il presidente del Cira, Sergio Vetrella, a margine del primo Forum italiano sul Gmes. "Come centro di ricerca aerospaziale - ha detto Vetrella - il Cira, in perfetto coordinamento con l' Agenzia spaziale italiana porta avanti attività specifiche per i sistemi avanzati aerospaziali". Vetrella - che è anche commissario straordinario dell' Agenzia spaziale italiana (Asi) - ha sottolineato che il Cira "sta sviluppando un progetto per un laboratorio di ricerca volante". Si tratta, ha sottolineato Vetrella di "un laboratorio di ricerca che vola senza pilota e si va a posizionare a circa 30 chilometri di quota, restando fermo quasi fosse una torre. Integrato con i satelliti ed i sistemi di osservazione da terra, presenta un elemento unico nella capacità di avere sotto osservazione costante un'area a livello regionale". Per Vetrella "Si stanno compiendo sforzi e c'é la volontà per rendere "interoperabili" i sistemi satellitari Gps e Galileo, attraverso l'accordo tra Usa e Ue "Al momento - ha detto Vetrella - vi sono alcuni problemi tecnici sui quali stiamo lavorando, ma la volontà è quella. L'iniziativa comune tra l'Italia, gli Stati Uniti ed i Paesi europei è di trovare un accordo in cui il Gps americano ed il Galileo europeo diventino interoperabili". In Italia c'é una grande tradizione nel settore del monitoraggio ambientale e della sicurezza e si stanno "portando avanti iniziative uniche al mondo", come il programma che prevede "una costellazione di quattro satelliti e radar con una incredibile potenzialità futura". Lo ha detto a Capua (Caserta), il presidente del Cira e commissario straordinario dell' Asi, Sergio Vetrella, a margine del primo forum italiano sul Gmes. Vetrella ha sottolineato l'importanza del programma Gmes:"Lo sforzo che stiamo facendo - ha detto - è quello di coordinare tutte le capacità italiane e presentarci a livello europeo in modo estremamente credibile, sulla base di progetti concreti che sono già in corso in campo di ambiente e sicurezza". "E quando parliamo di sicurezza - ha aggiunto - noi parliamo di sicurezza del cittadino sia per quanto riguarda il problema della protezione dei confini, sia per quanto riguarda il discorso terroristico, sia per la previsione dei disastri naturali, un settore nel quale - ha concluso Vetrella - in tante migliaia di anni di storia non abbiamo fatto grandi progressi. Ma ora, con le nuove tecnologie siamo in grado di mettere in campo per la prima volta modelli di previsione per alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche".