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GIUSTIZIA, FORUM AD AVERSA SU CONCILIAZIONE CON GIUDICI E AVVOCATI


AVERSA (Caserta), 17 dicembre 2010 - (Casertasette) - «Scoraggia la lite. Favorisci l’accordo ogni volta che puoi. Mostra come l’apparente vincitore sia spesso un reale sconfitto». Ha ricordato questa calzante citazione di Abramo Lincoln (sedicesimo presidente degli Stati Uniti) – parlando dell’istituto della conciliazione, obbligatorio da marzo 2011 – Raffaele Ceniccola, avvocato generale della corte di Cassazione che ieri ha moderato il convegno «La mediazione civile: alla ricerca di una soluzione condivisa, il ruolo della magistratura di pace e dell’avvocatura nel quadro della futura riforma» svoltosi nel Castello Aragonese di Aversa alla presenza di un parterre di eccezione. Il simposio, organizzato dell’associazione forense normanna e dall’associazione nazionale giudici di pace, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, è stato curato da Nicola Di Foggia, vice presidente dell’associazione nazionale dei giudici di pace nonché componente segretario del consiglio giudiziario della Corte di Appello. Un distretto, quello partenopeo (che include anche Caserta) dove le cause civili subiscono rinvii al 2015 così come ha ricordato nel suo intervento il sostituto procuratore della Repubblica di Napoli, Giuseppe Lucantonio. Il magistrato, parlando della sua esperienza americana e di un suo professore universitario che diceva «le cause migliori sono quelle che non si fanno», ha ricordato il modo del tutto diverso di lavorare degli studi legali statunitensi di «accordo» dove in 30 anni, i grandi avvocati, portano a termine meno di dieci cause ma centinaia di transazioni per evitare di andare a giudizio. Sono stati proprio i temi della conciliazione e il supporto che da anni sta dando la magistratura onoraria (1 milione di cause l’anno e una pochissima percentuale di impugnazioni), al centro degli altri interventi dopo il saluto della padrona di casa Laura Passaretti (direttrice dell’Opg di Aversa): tra questi quelli del presidente dell’ordine degli avvocati Elio Sticco («la coscienza sociale dovrebbe essere matura per recepire la svolta conciliativa tra le parti che vanno però sostenute con la presenza di un avvocato»; del Procuratore capo di Santa Maria Corrado Lembo (che ha auspicato un effetto deflattivo dei processi, ricordano anche una sua esperienza come magistrato del settore civile); Vincenzo Crasto (presidente dell’associazione nazionale dei giudici di pace) e Pasquale Fedele (presidente associazione normanna) che si sono detti favorevoli alla stabilizzazione dei giudici onorari; Nicola Maione (Oua) critico su molti aspetti dell’istituto della conciliazione; dell’ordinario di diritto penale della Sun, Mariano Menna; del presidente della Corte di Appello di Napoli, Maurizio Gallo e dell’onorevole Filippo Berselli, presidente della commissione giustizia al Senato. Il parlamentare, ricordando che i rinvii delle cause civili a Bologna non sono diversi da Napoli (al 2016), ha annunciato la proposta della riforma della magistratura onoraria riveduta e corretta. Necessaria, per Berselli, una revisione della giurisdizione tra le cause di una lentezza dei processi. «La riforma non è né di destra, né di sinistra – ha detto – ma è nell’interesse dell’utenza com’è auspicabile che molti capi di uffici giudiziari siano, più che luminari del diritto, dei manager capaci di organizzare e sveltire i processi». Decine i rappresentanti del mondo della giustizia, dell'università e della politica tra cui il deputato Stefano Graziano. Da sottolineare, a tre mesi dall'avvio della conciliazione, che il comune di Santa Maria Capua Vetere - come più volte sollecitato dall'ordine forense - non ha ancora messo a disposizione una sede dove celebrare le transazioni.

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