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CASTELVOLTURNO (CASERTA), TROPPI IMMIGRATI. SINDACO: FINIREMO COME INDIANI


CASTELVOLTURNO Caserta), 18 SETTEMBRE 2010 - Per il sindaco di Castel Volturno (Caserta), Antonio Scalzone, senza l'aiuto dello Stato "che qui ha abdicato", "la nostra comunità farà la fine degli indiani d'America. Morirà sotto il peso dell'immigrazione". Dopo la cerimonia dell'inaugurazione della scultura commemorativa della strage degli immigrati del 18 settembre 2008, avvenuta stamani, il primo cittadino del comune del litorale domiziano è stato raggiunto dai giornalisti che gli hanno chiesto un parere sulla cerimonia organizzata dai movimenti per gli immigrati e i rifugiati: "é una celebrazione incauta - sostiene - perché rischia di ricordare persone che forse non erano innocenti. Mostro rispetto dinanzi alla morte ma, da quanto emerge dalle indagini dei carabinieri, tra quei morti ci potrebbero essere anche degli spacciatori". Poi Scalzone reclama con forza l'applicazione delle leggi e i controlli sulla presenza dei clandestini sul territorio: "Chiedo allo Stato la loro l'espulsione, così come dispone la legge: non è possibile concedere il permesso di soggiorno a 10-15mila immigrati perché questo significherebbe destinare i cittadini castellani a fare la stessa fine degli indiani d'America". Per il sindaco di Castel Volturno, il problema non é assolutamente il colore della pelle: "Qui i neri sono di casa a cominciare da quelli delle basi Nato, anche se venissero 15mila svedesi il problema sarebbe lo stesso. Un esempio su tutti? La spazzatura che produce Castel Volturno - dice - è pari a quella di una cittadina da 70mila abitanti, pagando per lo smaltimento circa 8 milioni di euro. Il Comune, però, dalle tasse ne riesce a incassare soltanto 3,5 milioni". "L'integrazione tra la mia comunità e gli extracomunitari a Castel Volturno è uguale a zero e chi sostiene il contrario mente", dice Scalzone che a testimonianza di quanto afferma chiama la cronaca di tutti i giorni: "non fa altro che parlare di spacciatori, prostituzione e malaffare". "Se lo Stato non farà sentire la sua azione, - evidenzia il primo cittadino del centro del litorale domiziano - Castel Volturno morirà sotto il peso dell'immigrazione. Finora su questo territorio lo Stato ha abdicato. Io stesso lascerò Castel Volturno e chiederò ai miei concittadini di fare lo stesso se presto non sarà fatto qualcosa per noi". Poi un auspicio: "Spero soltanto che stamattina non si sia posta solo una lapide per ricordare una banda di criminali, significherebbe che, ancora una volta, lo Stato è stato aggirato".

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