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EURO E DINARI ALGERINI FALSI: SGOMINATA BANDA DA GDF, ARRESTI NEL CASERTANO


CAMPANIA, NAPOLI, CASERTA - 13 LUGLIO 2010 - Tre bande di falsari e un fiume di banconote contraffatte che ha inondato quattro Paesi: il traffico è stato smantellato dalla Guardia di Finanza, che, al termine di indagini portate avanti insieme con la polizia francese, ha notificato 22 provvedimenti restrittivi; tra i destinatari c'é il boss della camorra Gaetano Beneduce, arrestato dopo un periodo di latitanza proprio grazie alle intercettazioni attivate nell'ambito di quest'inchiesta. Le banconote contraffatte erano quelle da cento euro e quelle da mille dinari algerini; i dinari, in particolare, erano stampati su carta filigranata autentica, proveniente da un carico destinato alla Banca d'Algeria rapinato nel 2006 a Marsiglia. L'operazione di oggi sarà tra i temi che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, affronterà durante una visita in Algeria: è stato reso noto nel corso di una conferenza stampa alla quale, oltre ai magistrati e ai vertici della Guardia di Finanza, ha partecipato un addetto dell'ambasciata algerina a Roma. Le ordinanze di custodia cautelare cono state emesse dal gip Amelia Primavera su richiesta dei pm Antonella Fratello e Stefano Capuano, della sezione della Procura coordinata da Fausto Zuccarelli. La figura intorno alla quale ruota l'operazione è quella di Claudio Scalpellini, 59 anni, originario di Milano. Serigrafo molto esperto, confezionava le banconote per tutte e tre le organizzazioni, che se lo contendevano. Emerge dalle intercettazioni telefoniche, fondamentali per l'inchiesta. A causa dei molteplici impegni, Scalpellini non riusciva a garantire la puntualità delle consegne, suscitando così il malcontento dei suoi clienti. Questi, però, non riuscendo a trovare un sostituto altrettanto bravo nella grafica, non potevano protestare ed erano costretti ad adeguarsi. Dalle conversazioni intercettate si evince la preoccupazione di una delle tre bande di falsari: impegnato nell'allestimento di una stamperia a Marsiglia, l'artigiano potrebbe trascurare gli impegni assunti in provincia di Napoli. In Campania la stamperia si trovava a Licola, sul litorale flegreo: nei mesi scorsi la Guardia di Finanza vi ha sequestrato una quantità di dinari contraffatti tale che sarebbe stata sufficiente per pagare gli stipendi di due milioni e mezzo di algerini. Tra gli acquirenti c'era anche una coppia di ristoratori della provincia di Avellino: acquistavano banconote da mille dinari al prezzo di tre euro e mezzo l'una, quindi le davano al figlio, che gestisce un ristorante in Svizzera, il quale le rivendeva a sei euro l'una, probabilmente a cittadini algerini. Secondo gli investigatori, non si può escludere che il denaro servisse anche per finanziare il terrorismo in Algeria.

 
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