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CASO AVELLINO: IL POTENZIALE PRESIDENTE CERCAVA SOLO PUBBLICITA'


L'odonto-editore casertano Pasquale Piccirillo, titolare dell'emittente TvLuna (Caserta) e Telenostra (Avellina) protagonista di un nuovo bluff. Dopo aver pubblicizzato la sua nomina a presidente della società Avellino Calcio (con l'acquisizione-scambio del 30 per cento di quote) è sparito dalle cronache giornalistiche-sportive confermando quanto i più esperti avevano anticipato. Una nota d'agenzia lo dà per defilato dall'operazione
A Casillo viene rimproverato soprattutto di aver scelto l'Irpinia come terreno per lo scontro con il presidente della Salernitana, Lello Aliberti, e di non aver compiuto adeguati investimenti per garantire la permanenza in serie B. "Un anno di carta bollata - dicono i club organizzati - mentre l'Avellino sprofondava e senza che si facesse nulla per evitare il tracollo sportivo". Intanto, sul fronte societario non si intravedono serie possibilità che qualcuno affianchi la Sportinvest, la società che attraverso la moglie di Casillo detiene il pacchetto di maggioranza del sodalizio irpino: l'odontoiatra di Caserta, Pasquale Piccirillo, proprietario delle emittenti televisive Telenostra e Teleluna, presentato alcune settimane fa come il nuovo presidente dell'Avellino con il trenta per cento delle azioni, di fatto si é defilato. Su un altro versante, sarebbe ripresa la trattativa con alcuni imprenditori locali, guidati a titolo personale dal direttore della Confcommercio avellinese, Oreste La Stella, ma anche in questo caso ci sarebbero intoppi collegati al complessivo quadro contabile, che allo stato non consentirebbe all'Avellino di potersi iscrivere al prossimo campionato. Infatti, nei conti dell'Avellino c'é un "buco" di 695 mila euro, che rappresenta il saldo di bilancio per il 2003 tra patrimonio e indebitamento, a cui si aggiunge un milione e cento mila euro necessari per il pagamento degli stipendi a calciatori, fermi al mese di novembre 2003. Una parte del deficit potrebbe essere colmato dal contratto con la piattaforma televisiva Gioco Calcio, a cui l'Avellino ha ceduto i diritti, e dal contributo della Lega: entrate che consentirebbero di rimettere quasi del tutto a posto i conti ma riproporrebbero un attimo dopo la necessità di ricapitalizzare il capitale sociale per far fronte alla gestione corrente per la stagione agonistica in corso e per quella successiva. L'ex re del grano, che non intende cedere l'intero pacchetto di maggioranza mentre è invece disponibile ad aprire a soci di minoranza, è dunque alla ricerca di capitale veri e contanti e conferma quella che ad Avellino si è dimostrata una filosofia perdente: valorizzare giovani emergenti dalla cui vendita ricavare i capitali per la gestione.

 
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