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BENI CULTURALI: CHIESTO PROCESSO PER EX SOPRINTENDENTE REGGIA DI CASERTA


NAPOLI, 18 MAGGIO 2010 (Casertasette) - La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex soprintendente ai Beni architettonici di Napoli e poi di Caserta, Enrico Guglielmo, e le altre dieci persone coinvolte nell'inchiesta sui presunti illeciti negli appalti per il restauro di edifici come il castello di Baia e l'Albergo dei poveri. L'udienza preliminare comincerà il prossimo 2 luglio davanti al gup Paola Russo. Oltre a Guglielmo, accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa di gara, sono imputati l'imprenditore Luigi Lucci, specializzato nel restauro di beni culturali e accusato di corruzione; Gianluca Guglielmo, nipote dell'ex soprintendente di cui è ritenuto un prestanome; l'ingegnere Mauro Fusco, collaboratore esterno della Soprintendenza, e gli architetti Giuseppe Monaco, Giuseppe Taccogni (accusati di associazione per delinquere), Michele Barone Lumaga, Teresa Tauro (corruzione), Massimo Panarese, Monica Pisani e Valentina Salvi (turbativa di gara). Secondo il pm Graziella Arlomede, Enrico Guglielmo si sarebbe adoperato affinché fosse aggiudicato a un'impresa di Lucci l'appalto per il restauro del Castello di Baia. In altre occasioni il soprintendente avrebbe consentito che imprese ritenute riconducibili all'imprenditore venissero invitate o comunque partecipassero alle gare, come nel caso dell'Albergo dei Poveri e del sito reale borbonico di Portici. L'altro filone dell'inchiesta riguarda le presunte "costanti interferenze" di Guglielmo nelle procedure per l'affidamento di incarichi professionali a soggetti ritenuti a lui collegati. L'ex soprintendente avrebbe ricevuto compensi indebiti attraverso fatture per prestazioni inesistenti emesse dalla società del nipote "Studio 3".

 
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